Menu Chiudi

Assalto alle spiagge pugliesi: le dichiarazioni del consigliere Giandiego Gatta

Un’interrogazione urgente per il Presidente della Regione Puglia.

 

Il Consigliere Regionale, Avv. Giandiego Gatta  – che sull’argomento si accinge a presentare nelle prossime ore una interrogazione urgente al Presidente della Regione Puglia – ha dichiarato:
“Quello che sta accadendo nel Settore Demanio Marittimo ha dell’incredibile per la sovrapposizione di nuovi vincoli a prescrizioni già esistenti.
Insomma, il Piano delle Coste, mai approvato, ma pagato profumatamente, sarebbe già superato.
Dopo le incursioni dell’ARPA e dell’urbanistica con il PAI, a scendere in campo ora è l’ Autorità di Bacino della Puglia ed il suo assessore, che scompaginano  i programmi di sindaci ed imprenditori del settore perché propongono una nuova “lenzuolata” di incarichi ad una parte del mondo universitario.
Insomma, la sensazione, spero errata, è che ARPA, PAI ed Autorità di Bacino, con il colpevole silenzio degli assessori al Demanio e al Turismo, alimenteranno una possibile speculazione. Cioè, finiranno col vietare o bloccare qualsiasi attività sul mare e chi vorrà utilizzare il territorio, dovrà farsi carico delle spese per i tecnici che dovranno smontare le tesi di coloro che pongono i veti. Ma, guarda caso, spesso coloro che pongono tali veti, siedono nei comitati o negli studi professionali accanto a  quanti potrebbero valutare le relazioni tecniche.
Anziché procedere, come deciso, alla modifica della Legge Regionale 17/2006 ritenuta obsoleta dal precedente assessore al ramo, Minervini, l’ Autorità di Bacino ed il suo assessore, Amati, hanno di fatto commissariato il Demanio, imponendo non le linee guida ma, tutte le scelte di fondo.
Si continua a sprecare una montagna di soldi per gli studi quando, invece, è già stato tutto… studiato e da tempo. Vorrei ricordare che il Prof. Cotecchia, da anni, ha consegnato una ricerca sulla falesie del Gargano con le proposte per la loro messa in sicurezza ed in giro per il mondo si sono già risolti problemi più complessi di quelli pugliesi sull’ erosione costiera.
Ora è tempo di passare ai fatti, alle opere di protezione a mare ed a terra, perché non vogliamo pensare che si stia mettendo in piedi un pericoloso giocattolo che, nel nome dell’ambiente e della tutela, potrebbe creare un business gestito da presunti esperti. Esperti, tanto per capirci, a cui dovrebbero  soggiacere Comuni e concessionari demaniali se vorranno far vivere il proprio territorio e le proprie aziende.
Il tutto complicato dalla situazione paradossale del Demanio regionale, retrocesso da Settore a semplice Ufficio, che al ridimensionamento delle funzioni contrappone una serie di circolari vessatorie con un linguaggio arditamente specialistico, spesso incomprensibile anche a docenti universitari, che dovrebbero osservare Comuni e concessionari.
Il risultato è il caos ed il “palleggio” di pareri, visti e nulla osta. Il tutto condìto da una ordinanza balneare scritta da chi, lungi dal sostenere lo sviluppo del turismo, forse, non ha mai messo piede in una spiaggia degna di questo nome. Vietare i castelli di sabbia o limitare i giochi d’ acqua e quindi l’attività sulle spiagge degli animatori è cosa da terzo mondo ed inconciliabile con lo sviluppo balneare.
Va, al contrario, acquisita la considerazione che i concessionari demaniali sono i primi (qualche volta i soli) difensori dell’ambiente marino e lo dimostra la collaborazione feconda delle associazioni balneari.
D’altro canto, la Regione ha già dimostrato di pensare solo all’immagine e non alla soluzione dei problemi. Infatti, la Giunta Regionale, lo scorso marzo, ha cancellato i 300.000,00 euro previsti a favore dei Comuni costieri per la pulizia delle spiagge libere e pubbliche ma, ha contemporaneamente finanziato con 550.000,00 (!!) l’iniziativa “Spiagge d’Autore”. Una iniziativa sia chiaro meritevole che, però, andava realizzata  in una situazione economica e finanziaria diversa e senza cancellare altre priorità di gran lunga più importanti. In qualche occasione gli stessi scrittori hanno parlato di “chiacchiere all’aria aperta”.