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Sanità e aggressione a Iula/ Maratea: “Non mollare!”

Caro Piero,
con l’”Attacco” si può consentire o dissentire, e capita anche a me, che ho seguito le tue “avventure” giornalistiche con entusiasmo fin dalla prima ora, di rimanere, negli ultimi tempi, “perplesso”, leggendo qualche “narrazione” dolciastra da “romanzo d’appendice” – solitamente estranea alle corde vocali de “l’Attacco” – o apprendendo di qualche “scampagnata” goliardica dalla inondazione delle pagine del tuo Giornale non proprio esaltante.

Ma, di fronte ad atti di inqualificabile squadrismo che mirano a imbavagliare la libertà di Stampa (e, per ciò stesso, la libertà “tout court”) ritornano spontanei l’antico affetto e il sodalizio di una volta.
Il giornalismo d’inchiesta che mira a smantellare privilegi e a mettere a nudo sacche di impunità, dovunque si annidino (io ne conosco almeno un paio che resistono: eccome resistono!) sembra, nei fogli della nostra Provincia, adusi ai temi di evasione o, al più, al “gossip” di un “bunga-bunga” domestico, salvo sempre più rare eccezioni, dovute ad alcune “firme” storiche di valorosi polemisti come Enrico Ciccarelli e Micky De Finis, solo un bel ricordo.
Michele Jula, ne “l’Attacco”, ha spesso il merito di rinverdirlo con umiltà, con professionalità e con coraggio non comune (altro che “cacasotto”!).
Ed è un vero peccato che, per questo, si debbano registrare, una pagina e una storia a mio ricordo,  tra le più squallide e angoscianti della “cronaca nera” di Capitanata.
Un forte abbraccio a te e a Jula, con lo scontato e, sono certo, superfluo invito rosselliano (e salve miniano) a “Non mollare!”

Giuseppe Maratea