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Prestigiacomo: «Le trivelle petrolifere lontane dalla costa delle Isole Tremiti»

Una conferenza dei servizi sulle trivellazioni in Adriatico è stata chiesta dal Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo «per una maggiore informazione, trasparenza e coinvolgimento di tutte le istanze del territorio, prima della conclusione dell’iter autorizzatorio. E’ l’iniziativa presa al termine della riunione svolta presso il ministero dell’Ambiente alla presenza dell’on. Antonio Pepe, Presidente della Provincia di Foggia, il sen. Carmelo Morra, l’on. Antonio Di Staso, l’on. Sabrina De Camillis, l’on. Michele Bordo, l’on. Barbara Matera, Stefano Pecorella, commissario del Parco del Gargano e Enrico di Giuseppantonio, presidente della Provincia di Chieti e il dott. Franco Moroni, delegato agli affari petroliferi della Provincia di Chieti.
Nel corso dell’incontro, informa una nota del ministero, sono state affrontate le problematiche emerse in seguito alla concessione del parere positivo sulla valutazione di impatto ambientale su un programma di ricerche di idrocarburi in una zona di mare a largo delle coste abruzzesi, molisane e pugliesi. «Il Ministro ha fornito ampie rassicurazioni sulla tipologia e la qualità delle verifiche che sono state svolte coinvolgendo i massimi organi istituzionali in materia di tutela ambientale (ISPRA). Gli accertamenti svolti, corredati da autorevolissimi e rigorosi pareri tecnico-scientifici – è stato ribadito – sono tali da escludere qualsiasi conseguenza del programma di ricerca sull’ecosistema».
Prestigiacomo ha inoltre ricordato che la normativa in vigore ha modificato in senso estremamente restrittivo la disciplina dei permessi di ricerca e della coltivazione di idrocarburi. «Oggi – ha detto – non è più possibile richiedere permessi per zone di mare che siano a meno di 5 miglia dalla costa un limite che viene sostato a 12 miglia dal confine esterno della zona protetta ove l’area marina sia tutelata da normative nazionali o locali. Limiti che nel caso specifico sono stati osservati rigorosamente». Nel corso dell’incontro è stato inoltre ribadito come il decreto del Ministero dell’Ambiente sia una tappa dell’iter autorizzatorio che si conclude al Ministero dello Sviluppo Economico.