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No-trivelle day, in 3mila a Termoli. Dalla: “Gente senza scrupoli”

Il cantautore che ha promosso l’evento per fermare le trivellazioni in Adriatico sul palco: "Decisione folle". Il 30 maggio concerto alle Tremiti. I partecipanti spiaggiati come capodogli.

 

"Non posso pensare che si sia presa una decisione del genere. E’ un provvedimento folle, che arriva da gente senza scrupoli e senza amore per la propria terra". Le parole di Lucio Dalla, pronunciate dal palco della manifestazione del No-trivelle day organizzato a Termoli cui hanno partecipato 3mila persone si fondono alle note e ai versi della sua "Come è profondo il mare", la canzone del ’77 diffusa dagli altoparlanti con la quale già denunciava "stanno bruciando il mare, stanno uccidendo il mare".

Lucio Dalla: "Sono 40 anni che abito alle isole Treniti – ha detto il cantautore in prima linea nel no alle trivellazioni in Adriatico – ma oggi le isole foggiane c’entrano poco, perché bisogna sentirsi tutti menìmbri di una sola comunità. Non avrei mai pensato di trovarmi davanti a gente che preferisce trivellare piuttosto che salvaguardare questo straordinario paesaggio. Per procede in questa maniera c’è bisogno di una coscienza etica che evidentemente non c’è".

Aspettando il concerto a sostegno della causa che il cantautore ("oggi non sono un cantante, sono un cittadino come voi") terrà il prossimo 30 maggio sulle isole Tremiti, migliaia di persone questa mattina hanno riempito il piazzale del porto di Termoli e il lungomare nord con il corteo per fermare le trivellazioni petrolifere in programma da parte della società Petrolceltic Italia a 40 chilometri della costa molisana, autorizzate dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.

Sono 280 complessivamente le associazioni che hanno aderito alla manifestazione tra Puglia, Abruzzo e Molise tra cui numerose sono quelle ambientalistiche. In scena, anche uno spiaggiamento di massa, con i manifestanti infilati in grandi sacchi dell’immondizia: si sono stesi sulla sabbia per far rivivere il vero spiaggiamento di sette copodogli, andati a morire sulle coste del Gargano, a Foce Varano, nel dicembre del 2009.

Presente anche Onofrio Introna, il presidente del consiglio regionale. "Le politiche del governo nazionale – dice – non tengono in nessun conto le preoccupazioni delle comunità e le scelte responsabili per uno sviluppo ecosostenibile. Per non dire della considerazione che Roma dimostra nei confronti del federalismo, in spregio delle volontà dei territori e facendo venir meno la leale collaborazione tra enti locali, Regione e governo". I manifestanti, complice la bella giornata di sole, hanno dato vita a una manifestazione colorata e sentita, ballando anche la tarantella garganica.

PIERO RUSSO