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Non si arresta l’emigrazione dal Sud. Dalla Puglia partono quasi in 20mila

Il rapporto Svimez. Le cause: mancanza di lavoro e scarse infrastrutture
A trasferirsi al Nord sono per lo più giovani laureati. L’emigrazione dal sud non accenna a diminuire e coinvolge sempre di più i giovani. È quanto emerge dal rapporto Svimez 2011 sull’economia del Mezzogiorno. In dieci anni, circa 600.000 persone sono partite dalle regioni meridionali con destinazione centro e nord Italia. Nel solo 2009 il dato si attesta a 109.000. Dalla Puglia, terza per emigrazione tra le regioni, sono andate via 19.600 persone. Stando al rapporto, il 21% delle persone che partono dal Mezzogiorno sono laureate, i cosiddetti “cervelli”. Di questi il 25% proviene dalla Puglia. Allargando l’analisi ai titoli di studio medio-alti, la quota delle persone in partenza raggiunge il 54%.
IL PIL – Il rapporto fa anche uno studio sui dati del prodotto interno lordo pro capite. In base all’indice medio nazionale pari a 100 nel 2010, in Puglia il valore è di 66,1, da confrontare con il 108,3 del Piemonte o il 125,8 della Lombardia.
LA UIL – Il segretario generale della Uil di Puglia e Bari, Aldo Pugliese ha commentato i dati: “ È evidente che la situazione sta diventando sempre più difficile. La maggior parte delle persone in partenza sono giovani con titoli di studio medio-alti”. Giovani che “lasciano una terra che non offre possibilità di lavoro per cercare sbocchi occupazionali in altri luoghi. Bisogna creare infrastrutture – ha continuato Pugliese – che mettano in comunicazione il ‘made in Puglia’ con i grandi sbocchi commerciali del centro e del nord Europa. I dati analizzati riguardano il passato, ma il futuro, nella condizione attuale, si preannuncia ancor più fosco", ha concluso Pugliese.