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Apricena/ Il sindaco Zuccarino torna in libertà

Torna in libertà il sindaco di Apricena, Vito Zuccarino, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di tentata concussione. Questa mattina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il Gip Ida Moretti, ha ritenuto opportuno revocare la misura cautelare. Durante l’interrogatorio, Zuccarino ha fornito alcuni chiarimenti in merito alla trasparenza e alla celerità delle procedure amministrative. Il primo cittadino, lo ricordiamo, era stato posto ai domiciliari. Secondo gli inquirenti – il sindaco di Apricena, aveva commesso il reato, al fine di ottenere la celere approvazione, da parte del Comune, del piano di lottizzazione pubblica relativo alla ‘Zona 132 di via San Nazario’ riguardante, tra gli altri, terreni di proprietà di Incoronata Lupardi, moglie dello stesso. Zuccarino – secondo l’accusa – dopo aver avviato nell’ottobre del 2009, in Giunta, l’iter amministrativo relativo alla procedura, avrebbe, prima della conclusione della stessa (che risulta ancora pendente), stipulato con l’impresa ‘Raduazzo Costruzioni srl’, assieme ad altri proprietari, i contratti di permuta dei terreni, definendo prima del tempo, gli assetti proprietari derivanti dal piano particolareggiato. Nel febbraio 2010 però un imprenditore edile, Luigi Potenza, acquista un terreno rientrante nell’area interessata dalla lottizzazione. Potenza diventa così persona interessata al piano particolareggiato, in grado di far valere i propri interessi nell’ambito della procedura pubblica, cambiando le carte in tavola al primo cittadino ed interferendo – secondo la procura – nei propri propositi e nell’assetto contrattuale già definito nei rapporti con l’impresa costruttrice. E’ a questo punto che – secondo la denuncia presentata da Potenza nei confronti del primo cittadino – Zuccarino comincia a esercitare il suo ricatto che sarebbe consistito nelle pressioni esercitate sull’imprenditore per ottenere la vendita ‘a prezzo volgare’ del terreno conteso. Soddisfazione per la scarcerazione di Zuccarino è stata espressa dall’intero colleggio difensivo, gli avvocati Michele Curtotti , Michele Scarlato, Vincenzo Bruno Muscatiello, tutti certi dell’estraneità del loro assistito all’intera vicenda.