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Monte Sant’Angelo/ Sul Gargano il “paradiso” delle api

Area protetta vietato l’uso dei pesticidi. Nel resto d’Italia si assiste ad una moria degli insetti.

 

 La moria di api che sta imperversando in tutta Italia sta risparmiando il Gargano, dove il fenomeno ha una dimensione contenuta, Lo si deve al fatto che la montagna del sole è area protetta, lo spiega nei dettagli l’ambientalista garganico Primiano Schiavone, consigliere nazionale dell’associazione «Ambiente e/è vita» e con trascorsi nel consiglio direttivo dell’ente Parco del Gargano, «Essendo area protetta, la moria di api qui appare piuttosto contenuta: questo perchè nelle riserve naturali è praticamente vietato l’uso di sostanze pesticidi e similari. Per cui avanzo un suggerimento, allo scopo di incrementare il divieto di queste sostanze: ampliare il perimetro dell’ area protetta?». Schiavone ricorda che del problema si sta interessando anche il parlamento di Strasburgo:
recentemente c’è stato un nuovo appello del parlamento europeo agli stati membri. Sotto accusa sono proprio gli agenti tossici, dissolti nell’ambiente, che provocherebbero il deprecabile fenomeno, In una risoluzione – votata a grande maggioranza – gli europarlamentari hanno chiesto all’Unione di aumentare gli investimenti nella ricerca di nuove medicine per l’apicoltura e di coordinare gli sforzi per proteggere una specie in via d’estinzione. Eventualità da scongiurare, sottolinea Schiavone, perché i danni sarebbero incalcolabili: “Senza l’impollinazione delle piante, infatti, non ci sarebbe possibilità di vita per gli esseri umani”. Una recente ricerca scientifica ha stabilito che la causa principale della moria è la nuova generazione di insetticidi a base di neonicotinoidi: questa classe di insetticidi penetra omogeneamente nella pianta trattata, raggiungendo anche il nettare e il polline e risulta fatale per le api, poiché i neonicotinoidi bloccano il passaggio degli impulsi nervosi.

Francesco Trotta