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Il “118” di Vico cade a pezzi

Già ad agosto fu dichiarata la non agibilità dei locali dai vigili del fuoco

Con caden­za bimestrale e ad ogni scroscio di piog­gia i soffitti dei locali del punto di pri­mo intervento del 118 di Vico del Gar­gano cadono, letteralmente, a pezzi. Questa volta in frantumi i pan­nelli del soffitto dei bagni, fortu­natamente, an­cora una volta, sono da regi­strare soltanto danni materia­li, semplice­mente perchè in quel momen­to nel locale non c'era nessuno. A fine agosto interessata fu la stanza dei medici. I vigili del fuoco del locale presidio dichiararono la non agibilità del locale; i medici, costretti nelle pau­se di lavoro, a sostare, per giorni, nel corridoio. Solo dopo una set­timana, l'intervento da parte dei tec­nici. A distanza di poco più di due mesi, il soffitto è nuovamente crollato, la­sciando sul pavimento calcinacci e, strano ma vero, anche acqua. L'enne­simo episodio, dunque, che vede al cen­tro della cronaca il punto di primo intervento di Vico del Gargano, tantè che non sì contano più le denunce da parte di medici e infermieri, nonchè degli autisti per via delle pessime con­dizioni in cui sono costretti ad ope­rare. La caduta dei pannelli non è che l'ultimo, in ordine di tempo, di una serie di fatti negativi che, tra l'altro, pongono problemi di inco­lumità. Aperto in fretta e furia in piena campagna elettorale per le regionali, passato il quale vennero fuori tutte le contraddizioni: ricordiamo, tanto per riportare alla memoria fatti che i referti medici erano, si fa per dire, custoditi in una sorta di sgabuzzino, alla mercè di chiunque, in poche pa­role, atti riservati che potevano essere consultati da qualsiasi persona, non solo, ma anche eventualmente sottrat­ti. Addirittura, tanto per dare un'idea dello stato dì precarietà, in caso di bi­sogni fisiologici, un ammalato è co­stretto ad attraversare un lungo corridoio, con ampie vetrate, per recarsi alla toilette. La stessa struttura che ospita il pronto soccorso (un ex edificio scolastico la cui costruzione risale alla fine del 1800 ndr) mostra tutti i segni degli anni che ha; infine, gli ultimi eventi tellurici hanno prodotto lesioni ad alcune colonne. Senza contare che, fino a non molti mesi addietro non c'era un locale dove conservare la biancheria sporca, che veniva lasciata ben in vista in un an­golo del corridoio, e che soltanto a se­guito degli articoli pubblicati fu reperito un piccolo locale. Giustamente, il personale è molto preoccupato, an­che perchè da parte della Direzione dell'Asl pare che non ci sia la massima attenzione nei riguardi del presidio vi­chese, tant'è che il più delle volte i tempi, tra la richiesta di intervento e l'esecuzione dei lavori, sono elefantia­ci. Non è possibile continuare a far sta­re il personale sotto la spada di Da­mocle di un continuo stato di preoc­cupazione, soprattutto perchè si tratta di un ambiente molto "sensibile" che, per ragioni oggettive, richiede la mas­sima funzionalità ed efficienza.

Francesco Mastropaolo