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Intervista a don Lorenzo Bua, da 38 anni parroco della Santa Croce, per il 50esimo di sacerdozio

Sabato 15 luglio don Lorenzo Bua e mons. Francesco De Nittis hanno festeggiato i cinquant’anni di sacerdozio in Cattedrale. Qualche battuta di una lunga conversazione con il parroco delle Santa Croce sulla sua esperienza.

Cosa ricorda di questi cinquant'anni di sacerdozio?

«La mia gioia è quella di aver dato alla Chiesa cinquant'anni di vita sacerdotale. Ho lavorato per la Chiesa, ringrazio il Signore ed adesso chiederò i secondi cinquant'anni per continuare la mia opera. ».

Quali sono state le esperienze fatte qui alla parrocchia Santa Croce, quella che lei chiama la sua "piccola Cattedrale"?

«Sono stato qui parroco effettivo dal 15 ottobre 1968, però prima sono stato viceparroco. Dopo l'ordinazione, il 15 luglio del 1956 ho fatto un po' di esperienza a Manfredonia e qualche sostituzione anche a Peschici. Poi mi riportarono qui ai Vieste. La maggior parte degli anni poi li ho vissuti alla Santa Croce… Tutti mi vogliono bene. Beh, poi c'è sempre qualche pecora nera… Ognuno ha il suo carattere. E' una bella esperienza, stiamo continuando il cammino. ».

Nell'occasione celebrerà il cinquantesimo di sacerdozio anche mons. Francesco De Nittis, cosa ricorda di lui?

«Con mons. De Nittis ci abbracciamo, lui mi chiama "Lorenzino", io lo chiamo per rispetto "Eccellenza", poi mi scappa e lo chiamo per nome… anche con l'arcivescovo, in pubblico "Eccellenza", poi in privato "Mimì". Con don Francesco non abbiamo mai avuto interferenze».