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L’appello del Tourig club: “l’offerta turistica va migliorata”

La tendenza negativa è data dalla qualità dei servizi proposti offerti ai turisti, a fronte di un costo non sempre concorrenziale.
Un "Piano di qualità per il turismo italiano" se si vuole rilanciare una tra i più importanti settori della nostra economia. Lo auspicano í soci del Touring club italiano i quali hanno concluso, nei gior­ni scorsi. Il loro annuale convegno nazionale. Il Touring club, con i suoi oltre quattro­centomila soci, rappresenta la più grande as­sociazione italiana di consumatori dì turismo di qualità. La sollecitazione nasce da una og­gettiva constatazione delle difficoltà che l'of­ferta turistica italiana incontra sui mercati interrlazíonl,i delle vacanze, tant'è che recenti indagini sull'Immagine del nostro Paese all'estero collocano 1'italita dopo Francia e Spagna. A trend negativo è data, appunto, dalla qua­lità dei servizi che vengono offerti ai turisti, a fronte di un costo non sempre concorrenzia­le. lnfatti, anche per quanto riguardp la competitività del settore dei viaggi e del turismo, il nostro Paese risulta decisamente indietro rispetto ai suoi principali concorrenti. La traccia lungo la quale s'è sviluppato l'annuale convegno del Touring è stata, ap­punto, quella dì seguire un percorso di ri­flessione e di impegno legato agli aspetti chia­ve per lo sviluppo del turismo in Italia pren­dendo come dato di riferimento la qualità del­la sua offerta turistica perienze prendendo come dato di riferimento la qualità della sua offerta turistica. Dal confronto con le altre esperienze prese in esame, il dato che è emerso è stato quello che, per incrementare la qualità dell'offerta turistica territoriale, è indispensabile defini­re obiettivi e strategie che, per risultare po­sitive, non possono non coinvolgere tutti i comparti di questa importante filiera: dal trasporto alla ricettività, dall'accoglienza al­la formazione. I soci del Touring club chiedono un'inver­sione di tendenza sia alle istituzioni che agli operatori privati perchè condividano "linee d'azioni comuni per favorire la competitivi­tà".
Francesco Mastropaolo