Il presidente dell'amministrazione provinciale, Stallone, sta tentando di sollevare il velo dell'oblio che è calato sul completamento della strada a scorrimento veloce del Gargano. Con la nota all'Anas regionale, il presidente della Provincia ha chiesto di «conoscere cosa prevede la futura programmazione dell'Azienda stradale in merito al prolungamento della strada a scorrimento veloce del Gargano, in particolare del tratto fino a «Masseria Mandrione», tra i Comuni di Peschici e Vieste». La risposta dell'Anas non è ancora arrivata, mentre si susseguono gli interventi da parte degli enti locali, direttamente interessati, come Peschici e Vieste, perchè la fiammella accesa da Stallone non si spenga e che, quindi – come spiega il sindaco di Peschici, Franco Tavaglione – vengano avviate tutte le procedure per completare il segmento stradale, dallo svincolo di Vico del Gargano a Vieste». Oggi c'è un'ipotesi di percorso alternativo a quello che prevedeva la realizzazione del lungo viadotto (circa due chilometri n.d.r.) per «baypassare» Vico del Gargano e collegarsi a Peschici. Un'opera che non aveva soddisfatto le associazioni ambientaliste. Il nuovo progetto è stato commissionato dalle amministrazioni comunali di Peschici e Vieste al Preside della Facoltà di ingegneria dell'Università di Ancona, Felice Santagata. L'ipotesi è quella di migliorare il percorso Vico del Gargano – Peschici intervenendo sull'ex statale «528» fino alla piana di Calenella, da qui, si superebbe la collinetta di Monte Pucci con la creazione di una galleria, che sboccherebbe nella piana di Peschici. A questo punto, il collegamento con Vieste potrebbe dirsi cosa fatta, in quanto non ci sarebbe che da intervenire, esclusivamente con opere non molto impegnative e costose, su un numero non eccessivo di chilometri. Il sindaco di Peschici chiede al presidente Stallone perchè metta insieme tutte le disponibilità possibili per evitare che possa allentarsi con il tempo l’entusiasmo. Non trascurando di coinvolgere lo stesso Ministro, Antonio Di Pietro. Preoccupazione, questa di Tavaglione, non proprio campata in aria se solo ricordiamo che poco meno di cinque anni fa, un altro progetto era stato buttato giù dalle amministrazioni comunali di Ischitella, Peschici, Vico del Gargano e Vieste. L'ipotesi a cui si pensava era quella di un percorso a monte dell'attuale ultimo tratto della strada a scorrimento veloce, da Romondato a Vico del Gargano. Tracciato di circa 20 chilometri: bivio di Ischitella-Rodi Garganico-"Valle del Melaino"- «Valle Santiago-"Vallone Ulso"-"Canneto della Nava"-Piscina della Chiesa-Tavole di Pietra-"Piscina della Chiesa""Tavole di Pietra"-segheria di Mandrione, in territorio, di Vieste. Un progetto che sarebbe stato anche compatibile con l'ambiente e, secondo una prima valutazione, i costi notevolmente inferiori a quelli richiesti se si fosse insistito sulla realizzazione del lungo viadotto per «baypassare» Vico del Gargano. Altro punto a favore del nuovo tracciato il fatto che il progetto, dal punto di vista tecnico, non avrebbe rappresentato granchè di difficoltà, chiaramente tenendo presente la particolare orografia del territorio. Ma se tutti sono convinti che lo sviluppo dell'area nord del Gargano dipende, per buona parte, dai flussi turistici provenienti dal settentrione d'Italia e d'Europa attraverso l'autostrada A14, con uscita al casello di Poggio Imperiale, per raggiungere i comuni della fascia costiera: Carpino, Ischitella, Rodi Garganico, Vico del Gargano, Peschici e Vieste, purtroppo il passato non invita all'ottimismo. Il progetto d'ammodernamento della statale «89» non era l'unico sul quale si puntava, infatti, ce n'erano altri finalizzati alla valorizzazione di una rete di servizi in prospettiva regionale e provinciale, attraverso la rivitalizzazione delle aree interne, la riutilizzazione dei tracciati in disuso o parzialmente utilizzati e le ferrovie del Gargano per gli interscambi, in modo da costruire un sistema intermodale dei collegamenti sul territorio.