Nel corso dell'ultima riunione del consiglio comunale di Vieste, approvato all’unanimità lo schema di convenzione per l'attuazione del progetto integrato settoriale Pis Gargano n. 15 concernente l'attività di promozione finalizzata all'allargamento dell'offerta turistica. Si tratta, di un progetto redatto dal Parco Nazionale del Gargano cui hanno aderito tutti i comuni dell'area protetta, e la Comunità montana, finanziato per un importo di oltre 5 milioni di euro, per la precisione 5 milioni 330 mila. Con il progetto s'intende realizzare la messa a sistema di una serie di strumenti che, attraverso tecnologie avanzate, consentano di creare dei punti di osservazione ed informazione privilegiati del territorio del Gargano. In tal modo, sarà possibile rendere fruibile, dal punto di vista turistico, il territorio del parco, con azioni e mezzi sia virtuali sia materiali. Per quanto riguarda specificamente Vieste, il progetto prevede la localizzazione di un chiosco informativo e la realizzazione di un centro visita (gemello a quello che s'intende realizzare a Tremiti), particolarmente attrezzato con materiale multimediale. L'idea sarebbe quella di localizzare questo centro visita nella torre di San Felice, anche per operare il recupero dell'immobile, tra l'altro posizionata in una delle baie più affascinanti del Gargano e che potrebbe trasformarsi in una vera e propria recption» per chi giunge a Vieste, ottenendo informazioni valide per tutto il territorio garganico. Un progetto ambizioso sul quale l'intero consiglio comunale di Vieste si è trovato pienamente d'accordo sulle linee generali. Perplessità, invece, sono state manifestate dal gruppo di minoranza de «L'Unione per Vieste», composto dai diessini Antonio Giuffreda, Michelangelo Dicandia e Aldo Ragni. I tre membri di opposizione hanno contestato, ritenendola alquanto eccessiva, la specifica di spesa riguardante i costi di consulenza per l'attuazione del progetto e che ammontano ad un milione 934 mila euro, vale a dire il 33 per cento dell'intero importo ammesso a finanziamento. Giuffreda, Dicandia e Ragni hanno evidenziato che mal si concilia una simile cifra su un totale di ,5 milioni di euro, perciò hanno chiesto che, prima dell'approvazione dello schema di convenzione, si procedesse , ad una verifica di quei costi.