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2007 – L’anno dei Cretinetti

Politica, matrimoni, sesso e tv tutto allegramente inutile. La sinistra ha vivacchiato senza fare nulla, il centrodestra si è limitato a screzi mediatico-coniugali e il presidente di Confindustria si è tolto le mutande. Gli eroi sono stati i giudici narcisi, le showgirl, i politici arrapati e scemi beccati sul fatto. Non a caso Sanremo ha premiato una canzone sui matti.Se ne va con la coda tra le gambe lo stupido 2007. Se dovessi riassumere in codice o in un epitaffio, insomma in una parola, l'anno che finisce, non saprei come altro definirlo. Stupido. Un anno vissuto stupidamente, governato dalla stupidità, segnato da stupidi, tra accadimenti stupidi. Provate a fare un bilancio civile, politico, sociale e culturale del 2007 italiano. Potete dire che abbiamo quagliato qualcosa di importante, potete indicare una svolta, potete giudicare diversamente i modelli di riferimento, la classe dirigente del paese, i suoi atti e le sue parole? Potete indicare grandi opere individuali e istituzionali, frutti dell'ingegno o dovete piuttosto elencare un catalogo increscioso d'idiozie? E il livello medio dei confronti e degli scontri, politici e civili, sessuali e perfino religiosi, non è stato scarso e miserabile? Nel 2007 il partito dei fessi è andato al potere, emarginando ovunque l'intelligenza. L’ala dell’imbecillità, per dirla con Baudelaire, ha avvolto possente le gesta e i protagonisti dell'anno in via d'estinzione. Per cominciare, il governo non è mai caduto pur senza stare mai in piedi; ha galleggiato in modo fesso, allo stato larvale, tra opposte cretinerie, salvandosi per un pelo, di solito antico pelo, dei morti viventi del senato a vita. Il potere si è fatto sentire dagli italiani solo tramite le intercettazioni, non ha ri­volto appelli al paese ma pettegolezzi telefonici di scadente qualità. I leader del centro-destra hanno compiuto svolte matri­moniali, non politiche. Niente congressi e progetti politici, solo confetti o screzi mediatico-coniugali. Fini si è separato da tutto, da Berlusconi, dalla moglie, da Storace e dalla Santanchè; Berlu­sconi si è accoppiato con tutto ciò che respirava, Veltroni, Saccà, Putin, Storace, la Mussolini e la Brambilla, dozzine di tettone e calciatori. Casini per conquistare il centro è finito in periferia e per unirei moderati ha deciso di divi­derli. Appena hanno acquisito credibilità nel paese per il falli­mento del centrosinistra, i leader del centrodestra sono andati su­bito a giocarsela, sfasciando casa loro e litigando come bambini capricciosi e scemi. Rimedio omeopatico alla loro imbecillità, la discesa in campo di Walter che ha veltronizzato le menti, facen­doci capire che la destra non ha il monopolio della stupidità. Le uniche mosse in favore del centro-destra le hanno fatte Prodi e Padoa Schioppa, Vsco più con­torno di alleati. Esternazioni cre­tine, azioni imbecilli. Solo tra fes­si si può sostenere che è bello pa­gare le tasse. E poi la giostra sce­ma dei dissidenti a turnazione, con gag minacciose e fatue di Mastella, Dini, Di Pietro, comu­nisti e verdi. Annunci apocalittici e poi esiti fessi. Nella corsa alla stupidità si è lasciato travolgere pure il presidente Napolitano quando ha assicurato i suoi con­cittadini che ormai Napoli era pulita e sicura, e la gente festeg­giava la notizia tra spari camorri­stici e fiumi di immondizia. Sin­daci e assessori, dalla Lega alla Si­nistra, hanno fatto gare d'imbe­cillità. Il paese è stato scientifica­mente bombardato tra tasse, multe e insanità, per sradicare la malapianta del consenso; per colpire la criminalità si è deciso di massacrare i lavavetri, solo perché erano i più facili da investire ai semafori. Coppie sorprese a baciarsi sono state arrestate; gay sorpresi in piena fellatio al Colos­seo, hanno ricevuto le scuse dal governo per l'incresciosa inter­ruptio. No, l'immoralità non c'entra, è solo stupidità. In Rai, dopo una brillante sta­gione in cui è stata sconfitta non solo da Mediaset ma pure dal Tar, è stato diffuso un questiona­no tra i dipendenti per sapere se sono puttani o asserviti, per ri­spondere adeguatamente a Ber­lusconi. L'intelligenza del paese è stata interamente affidata ai nuovi filosofi, Celentano, Grillo e Luttazzi. Se i popoli hanno biso­gna di eroi, il popolo del 2007 ha avuto come eroi Fabrizia Coro­na, Lele Mora, Valentino Rossi, uno sciame di show girl, giudici narcisi e una mandria di politici arrapati e scemi, beccati sul fatto. Non a caso il festival di Sanremo premiò una canzone dedicata ai dementi. Non ricordo un solo di­battito culturale meritevole di at­tenzione, solo polemicuzze in­torno a temi scemi. Per sopravvi­vere gli intellettuali fanno scuole serali di demenza, si esercitano assiduamente ad abbassare il li­vello dell'intelligenza. Persino Luca di Montezemolo a cui era stato chiesto di mostrare le palle, non ha capito la metafora e le ha mostrate: sul serio. Delitti feroci quanto stupidi hanno insangui­nato il 2007 e tragicamente stupidi sono stati gli incidenti sul lavoro. La fessaggine è stata individuata dal governo in carica come il tratto tipico della generazione dei trentenni, ribattezzati da Padoa Schioppa bamboccioni. La stupidità ha colpito perfino treni, aerei, e taxi. Potrei continuare ma non vo­glio infierire. Avrò esagerato ma credetemi, la sostanza resta; il Paese è finito in balia degli scemi e rischia di essere sepolto sotto tonnellate di stupidità. L'intelli­genza è in fuga più dei capitali, perché è costretta a pagare dazi insostenibili. Non solo non è ri­conosciuta e apprezzata ma co­glionata e perseguitata. Molti fa Prezzolini divideva gli italia­ni in fessi e furbi, riconoscendo i primi come oneste vittime e i se­condi come imbroglioni parassi­ti. Ho l’impressione che il 2007 abbia portato a compimento la sintesi maldestra tra le due cate­gorie: i fessi sono diventati mo­ralmente furbi, senza cessare di essere intellettualmente fessi. E viceversa i furbi sono diventati intellettualmente fessi, senza cessare di essere moralmente furbi. Fessi sì, ma onesti mai.
Marcello Veneziani