Il Commissario prefettizio, Michele Di Bari, in merito ai dati per nulla confortanti che sarebbero emersi al termine di analisi effettuate dall'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente) presso l'impianto di depurazione di Vico del Gargano, ha chiesto alla stessa Agenzia di comunicare, con urgenza, i relativi risultati all'ufficio tecnico comunale.
Inoltre, ha invitato l'Acquedotto pugliese, gestore del servizio per il tramite della ditta costruzioni «Dondi S.p.A», di relazionare in merito, facendo altresì conoscere le eventuali «determinazioni che s'intendono adottare qualora sia riscontrata la problematica, cioè che l'impianto non depuri assolutamente come dovrebbe». Di Bari ha inoltre sollecitato il comando forestale di Peschici, che ha competenza anche sui territori di Vico del Gargano e Rodi, di effettuare, con urgenza, un «sopralluogo congiunto sui luoghi indicati dove è stata notata la fuoriuscita di acque che proverrebbe da una rottura della condotta comunale di allontanamento delle acque reflue».
Sullo stato di funzionamento del depuratore sta svolgendo indagini la Procura della Repubblica di Lucera che ha ricevuto, in tal senso, un rapporto della forestale del comando di Peschici. L'ipotesi che sta valutando la magistratura è quella di «inquinamento e danneggiamento di acque pubbliche», a causa di un non buono funzionamento del depuratore di Vico. Le indagini sono state avviate a seguito di segnalazioni giunte sia alla forestale che al consorzio di bonifica montana del Gargano, proprietario e gestore dell'impianto di irrigazione degli agrumeti, sistema che dispone di vasche di accumulo di acque sorgive: il servizio potrebbe essere sospeso.