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La Capitanata con la valigia oltre 67 mila sono volati all’estero. Più uomini e quaranta-cinquantenni

Dauni sempre più con la valigia: sono 67.060 quelli emigrati all’estero dal capoluo­go e dalla provincia, più uomini che donne (le emigrate rappresentano il 46,3% del to­tale). Il dato è quello raccolto dalla Fondazione Migrantes sulla base degli iscritti all’Anagrafe italiani residenti all’estero.

La fotografia scattata porta la data del 31 dicembre 2015 ma, visto il trend, se il clic partisse oggi, le cifre, già impres­sionanti, si ingrosserebbero. Già, perchè an­che nel Foggiano, il numero più consistente di trasferiti all’estero è quello fra i 30 ed i 49 anni, la fascia più attiva del lavoro, quella che forse fa più fatica a inserirsi (o rein­sersi). Nel dettaglio, gli emigrati foggiani (dato provinciale) sono costituiti al 13,3% da giovanissimi, tra O e 17 anni; la fascia 18-34 anni costituisce il 22,8%, la percentuale degli adulti tra i 35 ed i 49 anni è pari al 23% degli emigrati dalla Capitanata.

Tantissimi anche gli emigrati oltre gli anta: il 20,8% ha un’età compresa tra 50 ed i 64 anni; costituiscono il 20,1 % gli ultra-sessantacinquenni, Dati che da soli raccontano di famiglie emigrate nei decenni precedenti e che hanno dovuto ri­manere per dare un futuro a se stessi ed ai propri figli, molti fra loro i millennials, quel­li appena nati o bambini allo scattare del 2000.

Già, ma dove vanno i foggiani che emi­grano?

Come nel resto del Paese, è la Ger­mania la meta più ambita, seguita da Sviz­zera, Francia, Belgio e Argentina. Almeno in questo, l’emigrazione non è cambiata, sono mutati invece i mezzi ed i tempi di trasporto, con viaggi più brevi che però facilitano l’al­lontanamento dalla propria terra. Quali sono i centri foggiani più colpiti dal fenomeno? In testa c’è San Severo, con 4.398 emigrati, pari all’8,2% della popolazione. A ruota San Nicandro, dove si sono trasferiti all’estero in 4.380 (il 28,1 % dei sannicandresi). Altissimo il numero di emigrati anche a Manfredonia e a San Marco in Lamis: ri­spettivamente 4.064 e 4.069, parial 7,1 % della po­polazione sipontina, ma al 29,3% dei residenti nel pic­colo centro delle fracchie. A Foggia sono 3.771 i cittadini che hanno scelto Paesi stranieri per lavorare e vivere, pari al 2,5 della popolazione di 151.991 re­sidenti. Il capoluogo e gli altri centri citati compaiono anche fra i primi 25 Comuni pugliesi per numero di emigrati, una clas­sifica guidata da Bari con circa 15 mila per­sone che hanno deciso di andare all’estero.

Il rapporto «Italiani nel mondo» della Fon­dazione Migrantes delinea anche un’imma­gine diversa di chi va via rispetto a quella un po’ oleografica della valigia di cartone e delle lacrime: i più giovani, ad esempio, spiegano la decisione di emigrare come «Una scelta per coltivare ambizioni e nutrire curiosità». In questo ambito vanno collocati anche i giovani universitari: pensiamo al grande successo, anche all’Università di foggia, dell’Erasmus e degli altri programmi per studiare all’ estero, un risultato che porta poi molti laureandi e laureati foggiani a rima­nere nel Paese che li ha ospitati per alcuni mesi, ma non soltanto loro. «Molti – conferma la Fondazione Migrantes – iniziano a conoscere – le opportunità che il mercato del lavoro internazionale offre già durante gli anni della lau­rea, mentre altri decidono di emigrare dopo essersi formati completamente in Italia.

In questo senso il programma Erasmus plus è un valido progetto offerto dall’Ue che finanzia vari tipi di mobilità per formazione e lavoro, quella degli insegnanti, dei professionisti di impresa de­gli studenti e docenti universitari e dei for­matori di corsi per adulti.:.» . Nelle cifre delle partenze da Foggia e provincia, terra di immigrati provenienti da Africa e Asia, anche il fenomeno della «dop­pie migrazioni», in altre parole, stranieri che dopo alcuni anni di permanenza in Italia e dopo averne acquisito la cittadinanza, si ri­mettono in viaggio, e soprattutto in gioco, in un altro Paese. Nella maggior parte dei casi evidenzia il rapporto (che è però precedente alla Brexit) è il Regno Unito.

gazzetta di capitanata

 

 

 

 

 

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