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Ischitella/ Svolta nelle ricerche della sepoltura del Giannone. Ad un passo dal ritrovamento delle sue spoglie?

Grazie a una segnalazione dell’amico Vincenzo Civitavecchia, bibliotecario di S. Nicandro Garganico potremmo essere a un passo dal ritrovamento dei resti mortali di Pietro Giannone.
La segnalazione riguarda gli atti del parlamento Subalpino sessione 1855-1856 in cui già da allora si affrontava il problema della sepoltura del nostro grande storico.
In quell’epoca nonostante vi fosse stato indicato il luogo preciso dove il Giannone fosse stato sepolto dall’Onorevole Valerio, il ministro dell’interno Mattazzi dell’epoca pur rispondendo all’Onorevole Valerio, malgrado le indicazioni precise di quest’ultimo sottolineando difficoltà nel trovare la sepoltura, declinò le responsabilità a tale ricerca a un ministero a cui non apparteneva: il Ministero della guerra, per questa risposta la ricerca dei resti del Giannone subì un arresto e probabilmente non fu più ripresa. A distanza di circa 150 anni, abbiamo un punto di partenza da cui partire e se lo stanzone della “cittadella in cui si dice riposino i resti del Giannone non ha subito trasformazioni da allora, una volta individuato, dovremmo avere il luogo preciso in cui riposano le ossa del Giannone.
Ma andiamo alle notizie tratte dalla pubblicazione su citata.
Ecco ciò che l’Onorevole Valerio che si occupò per la prima volta della ricerca dei resti del Giannone, rispondendo all’Onorevole Mazzena che sottolinava le difficoltà a trovarne i resti replicava:
” Io credo che l’onorevole Mazzena sia in errore,e che le ceneri del Giannone si possano trovare. Venti anni or sono,proseguiva,(1836) visitavo per la prima volta la “Cittadella” ;era comandante di essa un uomo il quale,servitore del governo assoluto,sentiva però nel cuore il dolore di quello che era avvenuto al grande e infelice storico italiano. A questo uomo ,che era molto colto,io chiedevo dove si trovasse il carcere di Giannone e dove fosse stato sepolto ed egli mi diceva quello che fu tutto esposto dall’onorevole Mezzana,che cioè era stato sepolto in una chiesa poscia demolita e che sopra il suolo della medesima era stato eretto un quartiere ,ma che però il lastrico di quella chiesa era stato conservato quasi per intero . Mi conduceva quindi in gran camerone,nel quale si facesse la cucina del quartiere e mostrandomi una lapide ,la quale non aveva iscrizione di sorta,mi diceva che lì stavano le ossa dell’illustre autore della storia di Napoli. Notizia ricevuta da una persona che aveva assistito alla sepoltura del Giannone. Alle perplessità suscitate dal Mezzana che ribadiva che sembrava che non esistesse lapide commemorativa ,il Valerio ribadiva che non vi era un’iscrizione su una lapide commemorativa,ma una pietra distinta dalle altre che ricopriva le ceneri.del Giannone. “
A quel punto il Mattazzi, ministro dell’interno, declinava le responsabilità al ministero della Guerra arenando la ricerca intrapresa e chiudendola definitivamente, perchè non più ripresa. Alla luce di tutto questo se la camera della Cittadella, una volta individuata, a distanza di 150 anni circa non avesse subito grossi cambiamenti, il problema della sepoltura potrebbe una volta per tutte essere risolto e questa è la strada da ripercorrere che continueremo a seguire e chissà che stavolta non siamo ad un passo del suo ritrovamento.

Giuseppe Laganella