Menu Chiudi

Il rilancio del sud che passa attraverso una nuova visione dei Parchi Nazionali

L’imminente nuova nomina ministeriale del presidente del Parco Nazionale del Gargano, ha sollecitato le comunità garganiche ad intervenire nel dibattito aperto da un gruppo di giovani del territorio, dietro la sigla «Un manifesto per il Parco». Un confronto che ha messo in discussione la gestione complessiva dell’area parco e la sua classe politica che, nei 20 anni di vita del Parco, non è stata in grado di proporre una stagione di sviluppo reale nel segno della qualità e dell’eccellenza, del rispetto dell’uomo e della natura. Anche quando alcuni canali della cittadinanza e della società civile sono stati attivati, la sinergia tra questi e il Parco, i Sindaci, le istituzioni, è risultata poco fruttuosa, indiretta e, spesso, strumentale. Troppo spesso la tutela e la conservazione dell’ambiente sono state intese come un vincolo più che come un’occasione di sviluppo. In sostanza, anche negli ultimi decenni si è continuato a ricalcare il modello del «miracolo economico» degli anni Sessanta che, se da un lato ha avuto il merito di ridurre il divario economico tra Nord e Sud, dall’altro ha prodotto strutture edilizie e produttive di pessimo gusto – in nome di un processo di sviluppo effimero e temporaneo – devastando le tracce storiche di un paesaggio naturale e materiale a volte millenario.

Rilanciare il turismo salvaguardando l’ambiente, significava
impegnarsi al fine di attivare gli itinerari della storia, della
religione, della cultura, i sentieri dell’anima e del gusto, che in
altri tempi hanno attratto poeti, scrittori, fotografi e giornalisti di
fama, viandanti colti, mossi dalla letteratura e dall’archeologia, dalla
botanica e dall’entomologia, dall’aroma dell’olio e dal profumo delle
zagare, dallo spirito dei luoghi in stagioni non balneari.

Quale migliore strumento allora di un PARCO LETTERARIO – infranto lungo le frastagliate scogliere della fredda insensibilità burocratica – proposto dal compianto FILIPPO FIORENTINO?

Ecco perché oggi, illustri urbanisti, nei loro progetti di riqualificazione – come ha ricordato
qualche giorno fa dalle pagine del QUOTIDIANO L’ATTACCO lo storico
garganico GIUSEPPE PIEMONTESE – parlano di «rigenerazione dei centri
storici». Sono, anche queste, tematiche che vanno affrontate con una
sinergia d’intenti comune a Parco, sindaci, associazioni e cittadini. Se
non si invertirà da subito la rotta, nel giro di 30-40 anni, avremo
distrutto completamente le fragili tracce dei sentieri dell’anima e
quelle, altrettanto gracili, della nostra cultura identitaria. Ecco
perché cittadini consapevoli e associazioni non possono più assistere
impassibili alla mancanza di idee, di competenze e di progettualità di
enti di indirizzo e di governo. Su questa questione, il circolo
FESTAMBIENTESUD di Legambiente, di cui è presidente FRANCO SALCUNI, ha
chiarito che «occorre cambiare passo e riportare il Parco nazionale
fuori dalla portata del provincialismo della politica locale, in gran
parte schierata nel passato contro il Parco e che oggi si è stabilmente
insediata al suo interno, facendo con più efficacia da dentro quello che
prima non riusciva a fare da fuori: annullare la portata di un progetto
che da motore di conservazione di valori e creatore di nuovi valori,
anche economici, è diventato uno sgabello delle dinamiche della politica
locale».

Dagli anni Novanta, cioè da quando è stato istituito il Parco (non quindi da quando l’avv. Stefano Pecorella ne è diventato presidente), il territorio ha continuato a subire una vera e propria aggressione in nome di uno sviluppo che è stato gestito male e che non è risultato affatto sostenibile.

L’ultima grande “_operazione di cementificazione_”, la famosa LEGGE REGIONALE N. 3 DEL 1998, ha dimostrato tutti i suoi limiti e ha dispiegato tutti i suoi effetti negativi nei comuni laddove è stata applicata. La Legge 3 non ha prodotto la destagionalizzazione sperata, non ha migliorato i livelli occupazionali, ha determinato la cementificazione della costa, ha usufruito in pochi anni di una volumetria non adeguata al contesto ambientale e paesaggistico. L’immobilizzazione di capitali, non sempre fruttiferi, e il ricorso al prestito, hanno mandato in crisi parte dell’imprenditoria locale con riflessi negativi sugli aspetti qualitativi e quantitativi del lavoro dipendente stagionale. L’utilizzazione sfrenata di capitali nel comparto edile ha sottratto capitali necessari a creare attività produttive e livelli occupazionali stabili e distribuiti nell’arco di tutto l’anno. E da questo ad una situazione diventata insostenibile a livello di legalità il passo è stato breve e la degenerazione del tessuto sociale evidente.

Dov’è il ruolo positivo che i Sindaci hanno espresso nei 20 anni del Parco? E’
questa la domanda posta dal giornalista MICHELE ANGELICCHIO, in una
lettera pubblicata sul _Quotidiano l’Attacco_. Chi avrebbe potuto
impedire loro di discutere dei temi reali del territorio: dalle
politiche urbanistiche riferibili all’eccessiva cementificazione della
costa, al consumo del suolo, alla gestione dei rifiuti urbani, alla
difesa delle aree costiere, alla tutela dei centri storici?

Che i nuovi sindaci lancino segnali di una nuova visione – tutta da verificare
– delle politiche ambientali è, in assoluto, un fatto altamente
positivo. E’ fortemente auspicabile che nel concetto di riqualificazione
si intenda anche la costa, con chiaro riferimento alla RICOSTITUZIONE
DELLE DUNE, che non potrà che avvenire mediante la riqualificazione
sostenibile delle strutture in un processo temporale lungo decenni; una
questione, questa, sulla quale ha sempre prevalso la strategia del
silenzio, nonostante i demani costieri siano quasi sempre un patrimonio
pubblico e indisponibile.

Un progetto di RACCOLTA DIFFERENZIATA A «RIFIUTI ZERO», comune a tutta l’area garganica, non può più essere rinviato: un rifiuto non è solo la misura del fallimento di un sistema
produttivo, è anche il segno di politiche ambientali condotte senza
metodo, con superficialità, che non tengono conto della tutela
ambientale, dello sviluppo etico, della salvaguardia della salute
pubblica. Il Gargano deve necessariamente attuare, nell’ambito di una
strategia unitaria dei suoi comuni, un sistema efficace di raccolta
differenziata, riorganizzando totalmente il servizio e mettendo in atto
la raccolta domiciliare porta a porta, dando agli utenti tutti gli
strumenti utili per realizzarla, investendo in una capillare campagna di
sensibilizzazione, di partecipazione e d’informazione.

Così come l’avvio di una seria politica che dica basta al consumo del suolo non è
più dilazionabile. Siamo arrivati al capolinea: la natura, la terra,
l’acqua, l’aria non sono risorse infinite. Il nostro patrimonio
paesaggistico, fonte primaria delle nostre attività economiche, rischia
di essere compromesso per sempre; i nostri beni storici e archeologici
sono ignorati e abbandonati, la nostra agricoltura è diventata del tutto
marginale come le identità culturali e gli aspetti peculiari del
territorio. Bisogna avere il coraggio di dire BASTA AL CONSUMO DI
TERRITORIO. Un consumo di territorio che, anche da noi, ha prodotto
l’abbandono dei centri storici e la creazione di estese periferie
urbane, prive di servizi, veri quartieri dormitorio che hanno tolto
spazio alla concreta possibilità di svolgere vita sociale. Bisogna
affidare lo sviluppo del Gargano a una politica urbanistica volta al
risparmio di suolo, indirizzando il comparto edile verso la
ricostruzione, la ristrutturazione, la riqualificazione estetica e
funzionale del patrimonio edilizio esistente, anche attraverso le
tecniche innovative della bio-edilizia.

Rendere poi concreto un DISTRETTO BIOLOGICO , imprimendo un ulteriore marchio di qualità a un territorio già ricchissimo di beni materiali e immateriali, significa valorizzare e promuovere il nostro patrimonio paesaggistico, naturale, ambientale, qualificando meglio l’offerta turistica, mettendo virtuosamente in circolo le risorse, le tradizioni, le tipicità.

Si dice – mentre si riaffaccia pericolosa l’ipotesi di gigantesche pale
eoliche nel Golfo di Manfredonia – che i cittadini attivi e le
associazioni abbiamo bloccato le risorse energetiche derivabili dagli
impianti eolici off-shore nel mare garganico, in realtà hanno anche
proposto la costituzione di un CONSORZIO TERRITORIALE GARGANICO per la
gestione diretta del business dell’eolico, ai fini dello studio,
dell’installazione e della gestione in proprio anche di altre fonti di
energie alternative con ricadute economiche esclusivamente a vantaggio
della comunità e delle popolazioni locali. Un consorzio territoriale che
avrebbe dovuto vedere al tavolo – mai aperto – delle decisioni da
condividere, le associazioni ambientaliste, il mondo della cultura e la
cittadinanza attiva, affinché lo sviluppo sostenibile legato alle fonti
alternative fosse gestito con oculatezza e nel rispetto del territorio e
dell’ambiente, non “_terra di conquista_” di società multinazionali.

Il territorio garganico ha delle eccellenze e delle grandi competenze,
tenute finora quasi sempre ai margini della gestione del Parco.
Costituiscono una risorsa umana che non può più essere messa sul mercato
migratorio del nord Italia e dei paesi esteri. L’esportazione di
cervelli, causata da politiche scellerate dall’unità d’Italia in poi,
deve essere fermata, innanzitutto con politiche di sviluppo che vedano
questi giovani protagonisti.

Bisogna legare queste intelligenze al nostro territorio, impegnandole seriamente nello sviluppo delle
tematiche che per anni sono state vanamente indicate e che, oggi, sono riproposte dalla cittadinanza attiva.

Michele Eugenio Di Carlo

 

 

—————————————————————————————————————————————

Info pubblicitaria/ LA GARGANICA rende i vostri eventi indimenticabili!

Fidati dello specialista delle decorazioni da festa per bambini ed adulti. Che si tratti di festeggiare un compleanno, una ricorrenza, un giorno speciale in famiglia o un’occasione tra amici, LA GARGANOPARTY ti propone tutto il necessario per una decorazione festiva eccezionale.

Organizzi una festa e hai voglia di creare un decoro originale? Creative sculture in palloncini? Lasciati sorprendere dalla Garganica Party. Se non sai da dove iniziare LA GARGANICAPARTY ha in serbo per te tante idee perfette per organizzare feste a tema di ogni sorta! Opta per una festa hawaiana, una festa di nascita, un compleanno sul tema dei pirati per i bambini, un matrimonio vintage, un compleanno a tema Disney… tutto ti è concesso!
Goditi l’organizzazione della festa perfetta!

Da LA GARGANICA trovi inoltre i fiori più belli e di ogni tipo, proposte uniche create per soddisfare tutte le esigenze…addobbi floreali , splendide composizioni e accurati per sale da ricevimento , camere d’albergo, matrimoni tutto con consegna a domicilio gratuita !
La Garganica un mondo di servizi in più…

La Garganica in via Verdi a Vieste, telefono: O884/701740 – 340/6232075

———————————————————————————————————————–