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Sempre più toghe appese…all’urna

Si allarga la pattuglia dei magistrati pronti a candidarsi alle prossime elezioni politiche e oggi il plenum del Csm ha concesso le prime aspettative per ragioni elettorali. Ne ha beneficiato il sostituto procuratore di Taranto, Matteo Di Giorgio, in probabile quota Pdl. Presto toccherà al giudice-scrittore di Bari Gianrico Carofiglio, candidato in Puglia con il Pd.
Si allarga la pattuglia dei magistrati pronti a candidarsi alle prossime elezioni politiche. Tra loro ci sono anche Simonetta Matone, sostituto procuratore presso il tribunale per i minorenni di Roma, e Alfonso Sabella, giudice nella capitale, e all’epoca del G8 di Genova direttore dell’ufficio ispettivo del Dap e responsabile dell’organizzazione degli arrestati. In pista potrebbe scendere anche un consigliere del Csm, il laico dell’Udc Ugo Bergamo. Oggi il plenum del Csm ha concesso le prime aspettative per ragioni elettorali: a beneficiarne sono Rosario Priore, ora consigliere alla Corte di Cassazione e in passato giudice istruttore del caso Ustica e poi capo del dipartimento della Giustizia Minorile con i ministri Castelli e Mastella, che dovrebbe scendere in campo con il Pdl, e il sostituto procuratore di Taranto Matteo Di Giorgio, anche lui in probabile quota Pdl. Tra le ultime istanze di aspettativa arrivate a Palazzo dei marescialli, e che ancora devono essere esaminate dalla Quarta Commissione prima del vaglio del plenum, ci sono quelle di Sabella e di Matone; il magistrato dei minori, però, a chi le chiede con chi si presenterà, risponde: «Non voglio parlarne per ragioni di scaramanzia». In Commissione è ferma anche la richiesta del giudice-scrittore di Bari Gianrico Carofiglio, candidato in Puglia con il Pd, e di Michele Barillaro, magistrato a Firenze.
Altre domande potrebbero arrivare al Csm nei prossimi giorni. Sono infatti scaduti i termini solo per i magistrati che intendono candidarsi nello stesso distretto in cui esercitano le loro funzioni giudiziarie. Per tutti gli altri la legge chiede che siano in aspettativa nel momento in cui accettano la candidatura. Non devono chiedere aspettativa al Csm, invece, i magistrati che sono già parlamentari e che tornano a candidarsi, come per esempio Anna Finocchiaro e Lanfranco Tenaglia per il Pd, e Francesco Nitto Palma e Alfredo Mantovano per il Pdl.