Assegnazioni provvisorie: un sì sofferto. La paura di non poter rientrare a casa, per migliaia di docenti pugliesi e meridionali per la conferma del blocco delle assegnazioni provvisorie, è finita. Dopo una serie di tira e molla tra sindacati e Miur il vincolo triennale di permanenza nella provincia di immissione in ruolo è caduto, sia pure con qualche limite per la presentazione della domanda interprovinciale. I posti in deroga sul sostegno però non potranno essere assegnati a chi è sprovvisto di titolo specifico. Chi non potrà tornare a casa con la mobilità, visto l’esiguità dei posti disponibili, potrà fare domanda il mese di agosto per l’assegnazione provvisoria. In Puglia i posti dell’ organico di fatto a disposizione sono 331, quelli in deroga sul sostegno potrebbero superare il migliaio. Con questi numeri sarà più facile rientrare anche se parecchie centinaia di docenti dovranno rimanere al nord. L’assegnazione provvisoria provinciale potrà essere richiesta dai docenti di ogni ordine e grado per ricongiungimento al figlio, coniuge o convivente, oppure per motivi di salute, genitore convivente, solo se non ci sono figli o coniuge. Nessuna possibilità di ricongiungimento a parenti e affini conviventi. I docenti entrati in ruolo con la legge 107, il primo settembre 2015, fuori dalle province di residenza, non saranno dunque soggetti al vincolo triennale di permanenza nella provincia di titolarità. Le operazioni di mobilità della scuola primaria già concluse hanno messo in evidenza tanti passaggi dalla scuola primaria a quella dell’infanzia di docenti meridionali che dal Nord Italia sono passati in scuole dell’infanzia meridionali in un ruolo inferiore pur di tornare a casa. Che i posti siano pochi in Puglia lo dimostrano le cifre della scuola dell’infanzia . Sono quelli destinati al sostegno, 60 ruoli andranno a Gae (Precari) e 60 posti ai vincitori di concorso. Dei posti comuni 63 andranno alle Gae e 64 a vincitori di concorso. Il dato regionale della primaria, prima dei trasferimenti, prevedeva 210 cattedre disponibili su posto comune e 222 sul sostegno. Son potuti rientrare 83 docenti su posto comune e 105 sul sostegno, ovvero il 40% dei posti disponibili. Dopo i trasferimenti rimangono 119 di posto comune e 156 di sostegno. Le nuove immissioni in ruolo andranno a 60 vincitori di concorso e 59 precari gae per i posti comuni 78 al concorso e 78 alle Gae per il sostegno. Il problema del mancato trasferimento è legato ai numeri dell’organico di diritto che penalizzano ancora una volta la nostra Regione. Soddisfatti i nastrini rossi che potranno rientrare grazie all’assegnazione provvisoria ma che avrebbero voluto anche la deroga sui posti di sostegno senza specializzazione critici i precari Gae. Temono che tutte le cattedre residuali possano essere assorbite dalle assegnazioni provvisorie e denunciano il fatto che migliaia di cattedre già occupate al nord dai docenti neo immessi con la legge 107 saranno liberate e migliaia di scuole troveranno, ad anno scolastico-inoltrato, senza docenti. Per questi motivi hanno chiesto con forza che non fossero concesse altre deroghe al vincolo triennale. Non sono stati accontentati. Le assegnazioni provvisorie toglieranno ai precari Gae opportunità di supplenza ma daranno a molti nastrini rossi la possibilità di rientrare. Per tanti docenti meridionali inizierà un nuovo anno scolastico senza alcuna possibilità di rientrare o di ottenere una supplenza sul proprio territorio. Una sconfitta che costringerà qualche decina di maestri e professori a mettersi in aspettativa o rinunciare al ruolo e licenziarsi. La deroga è già stata concessa per due anni ; difficilmente sarà data per il terzo.
Mimmo Giotta
gazzettamezzogiorno
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