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Cagnano Varano/ Incendiò auto del proprio superiore. Arrestato agente di polizia locale.

È stata eseguita all’alba di oggi dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo e della Stazione di Cagnano Varano, coadiuvati da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta di quella Procura della Repubblica. In manette è finito Pasquale Coccia, 39enne agente del Comando di Polizia Municipale di Cagnano Varano. Per lui l’accusa è di detenzione e porto di esplosivo, estorsione aggravata, tentata estorsione e falsità ideologica.
Al provvedimento si è arrivati al termine di una complessa e articolata attività investigativa, scattata a seguito di un attentato dinamitardo avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 ottobre dello scorso anno.
Ad esplodere, l’automobile di Annamaria Colafrancesco, all’epoca dei fatti coordinatrice del Comando di Polizia Municipale di Cagnano Varano. Le indagini, condotte con la massima riservatezza, hanno così consentito di individuare proprio in Coccia l’autore dell’attentato. Il 39enne, con la complicità di alcuni soggetti la cui identificazione è ancora in corso, collocò l’ordigno di fabbricazione artigianale sotto l’auto del suo superiore, per spingere la vittima a rinunciare all’incarico di comando. Un incarico che Coccia stesso aveva ricoperto e che, evidentemente, rivoleva.
Dopo 4 mesi, il 2 marzo scorso, l’auto della donna fu data alle fiamme e distrutta completamente.
Nel corso delle indagini è emerso che, a settembre del 2015, immediatamente dopo la sua sostituzione, l’arrestato aveva già fatto “avvicinare” da un proprio complice un ex Comandante della Polizia Municipale di Sannicandro Garganico, prossimo alla nomina di Comandante da parte dell’Amministrazione comunale di Cagnano Varano. L’uomo, per le minacce subite, aveva preferito rinunciare all’incarico. Il posto, però, fu allora assegnato alla Colafrancesco.
Pasquale Coccia si trova ora agli arresti domiciliari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.