Dal terribile 24 luglio ormai è passato quasi un anno, ma per i turisti rimasti coinvolti e vittime della catastrofe l'odissea non ha ancora fine. Oltre al danno di aver perso tutto, anche la beffa di rimanere a mani vuote. Uno dei turisti ripercorre con 'LAttacco' le tappe salienti di questa vicenda che sembra non aver mai fine, anzi che si aggroviglia ogni giorno di più."Lo stesso giorno dell'evento, dal sig. Bertolaso (Responsabile nazionale della Protezione Civile) in persona, presentatosi a Peschici col suo bel macchinone con aria condizionata e scorta della polizia mentre noi ci presentammo, nostro malgrado, in slip e ciabatte (uniche cose rimasteci), ci vennero date rassicurazioni sul risarcimento, così come dai titolari del Centro Turistico", spiega. "Il 4 agosto 2007, dopo un rientro al domicilio alla meglio in treno (pagato dalla Protezione Civile dopo che furono fatte promesse diverse), altrimenti con mezzo proprio, come nel mio caso, presentammo richiesta di ristoro danni: alla società che gestiva il Centro turistico, al Comune di Peschici, alla Provincia di Foggia, alla Regione Puglia e alla Protezione Civile di Roma. Ad oggi, uniche informazioni ufficiali risultano: un Decreto che stanzia risarcimenti solo per i residenti della zona colpita, dopo ripetuti solleciti, risposte piuttosto vaghe da parte del Campeggio, che trasferiscono la responsabilità del risarcimento alla propria assicurazione, sempre a seguito solleciti e altrettanto vaghe risposte da parte della compagnia assicuratrice del Campeggio. Le recenti dichiarazioni nella trasmissione Mi manda RaiTre: del legale del Campeggio che ha asserito che il proprio assistito non intende risarcire nessuno, del Pubblico Assessore che ribadisce la possibilità di risarcimenti solo per i residenti, che non favoriscono sicuramente i turisti".
L'Attacco