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Vieste/ “Condannata a morte da bambini adultizzati rimpinzati di soldi e merendine da famiglie che li ignorano dalla mattina alla sera”. Riceviamo e pubblichiamo.

Giorno fa ho letto su alcuni quotidiani online, dell’aggressione che una studentessa universitaria di Palermo ha subito da un branco di bambini tra gli 8 e i 12 anni, e ho pensato che non sta solo capitando a me. Dal Luglio dello scorso anno sono vittima per la seconda volta (la prima alle scuole medie) di bambini adultizzati rimpinzati di soldi e merendine da famiglie che li ignorano dalla mattina alla sera, il cui hobby non è più giocare ma rendere la vita un inferno a chi li incrocia sulla loro strada.
Tutto cominciò quando un gruppetto ruppe la vetrata del condominio in cui abito e che pulisco e dissi loro: “Non fatevi più vedere, oppure se volete continuare a giocare qui chiedete il permesso”.
Risultato? La mia condanna a morte. Dopo quel giorno, dovunque andassi, al ritorno a casa ero seguita da questo branco il cui numero cominciò a lievitare, fino a coinvolgere anche ragazzi delle scuole superiori che mi urlavano ” Permesso! Permesso!”, seguito da insulti e minacce, dal classico vaffa fino a cose che un bambino non dovrebbe dire, sentite solo nei film per adulti come (chiedo scusa) “Vieni qui che ti metto il c***o in bocca” oppure “Sparati in bocca”.
Il 18 Novembre, tornando a casa passando per i giardini tra via Verdi e via Rossini sono stata quasi lapidata, un grande sasso mi ha sfiorato la testa sfracellandosi al suolo davanti a me, i responsabili si nascosero tra i cespugli urlandomi gli insulti citati qui sopra, in presenza di alcuni calciatori del Vieste Calcio che come se niente fosse se ne stavano comodamente seduti sulla panchina.
Tornai a casa sconvolta e col cuore che mi stava esplodendo.
Tutto questo sta avvenendo in un clima di indifferenza da parte dei miei concittadini, che hanno assistito più volte a questi attacchi senza muovere un dito per difendermi, e proprio in luoghi pubblici e importanti per noi, come i giardini e lungo il Corso Fazzini.
Non posso denunciarli ai Carabinieri perché sono minorenni e quindi non imputabili e non conosco i loro nomi né quelli dei loro genitori; posso uscire solo al mattino (tranne la domenica) e non il pomeriggio, mentre dovrò ingegnarmi per le feste natalizie. É assurdo, ho 31 anni e sto permettendo a un branco di piccoli delinquenti di decidere della mia vita, hanno leso la mia dignità e umiliato pubblicamente!
Non chiedo niente, non faccio appelli alle autorità ma solo uno ai miei concittadini: se siete persone perbene, come ognuno di voi crede di essere la smettereste di girare la testa dall’altra parte? Mi fareste la cortesia, nel caso vediate questi piccoli delinquenti insultare una donna che potrebbe essere la loro madre o zia, di prenderli a calci, alzare la voce o segnalarli agli agenti della Polizia Municipale se vi capita? Non ho intenzione di chiudermi in casa per sempre o uccidermi, la vita é MIA non la loro e nemmeno la vostra, un pó di altruismo, se non vi dispiace sarebbe gradito e lo apprezzerei tantissimo.

M.R.
Vieste

mail

 

 

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