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Il J’accuse di Enzo D’Amato su Kàlena

Alla premiazione di  “Assaggi”

Sabato 30 marzo 2008, alle ore 18.30, presso la Sala del Consiglio della Provincia di Foggia (a Palazzo Dogana), l'Amministrazione provinciale ha conferito a tutti i collaboratori, musicisti, cantanti nonchè relatori ed organizzatori della manifestazione "Assaggi di Musica, Arte ed Enogastronomia", delle targhe di riconoscimento per la bella iniziativa.
 Da Peschici, in rappresentanza del presidente del Centro Studi Martella, ha ritirato la targa Enzo D'Amato, "pasionario" autore del dossier/denuncia "Salviamo Kàlena da un'agonia di pietra" , che ha fatto il punto sulle velleitarie promesse Istituzionali per il recupero del prezioso monumento. Ancora oggi, il "luogo del cuore" di tutti gli Italiani è impietosamente soggetto ad un degrado inaccettabile, nonostante si siano levati, da ogni dove, innumerevoli appelli per salvarlo.
 Riportiamo integralmente l'intervento di D'Amato:  «Sono ben lieto di ritirare questo riconoscimento, che finalmente attesta l’impegno del Centro Studi "Martella" e del suo cuore pulsante, Teresa Rauzino,  per la rinascita di un monumento di Peschici. Da parte mia, sono stato la coscienza scomoda, affinchè tutti perseguissero un’unica finalità: salvare un’abbazia. Kàlena!
 Uno scrigno chiuso che rispecchia una realtà; un gioiello costruito dall’uomo, ma dallo stesso chiuso e condannato al suo oblio culturale, artistico e spirituale. Ricordo ancora una volta che essa viene ufficialmente aperta al pubblico solo in occasione della festa dell’8 settembre.
 La nostra voce è stata quella di  studiosi e cultori dell’antico, che vedono man mano deteriorarsi un eccezionale patrimonio artistico della nostra storia passata e delle nostre radici culturali e spirituali.
 Questa abbazia appartiene nella sua originale vocazione e nella sua interezza, alla coscienza di tutti. Ha  contribuito ad aggregare gli uomini della nostra terra ed ha rappresentato l’altalenante vita spirituale, economica e sociale dei vari Ordini monastici insediatisi nella badia.
 Sono però indignato ed amareggiato come uomo di cultura, come studioso e  come cittadino, di come “il problema Càlena”, sia stato condotto, sentito,   e … tuttora  irrisolto:
  –  Si è parlato di esproprio. Mai fatto dal comune di Peschici, nonostante il Consiglio lo abbia deliberato fin dal luglio 2005!
 –  Si è parlato di “Progetto integrato” per ottenere dei fondi per Calena. Parole difficili.          
  Nulla si sa.
  – Si è parlato di acquisto dell’immobile da parte del Comune.  Sono stati dei semplici  approcci con i proprietari, non seri e voluti accordi.
 –  Si è parlato di Fondazione. Ma, dello Statuto celermente approntato dal Centro Studi Martella, ed inviato alle istituzioni,  associazioni,  presenti la sera del 26 febbraio 2007, poco si sa. Pubblicamente tutti erano pronti a firmarlo!  Risposte ufficiali? Oltre alla Provincia di Foggia, la prima a rispondere positivamente insieme all’Università di Foggia, stiamo ancora attendendo le risposte  dalle altre istituzioni.
 Eppure lo Stato era intervenuto positivamente, stanziando migliaia di Euro per il restauro ed il recupero dell’abbazia. Sarebbero serviti come fondo-cassa per attivare la Fondazione!        
  –   Si è parlato di finanziamento dello Stato? Bene.
 Nel  gennaio 2005, il Ministero  dell’Economia, dispone  ed  invia al Comune di Peschici 350.000 Euro per il restauro di Calena. Somma  da  impegnarsi  allo  scopo, ed  usufruibile  nell’esercizio finanziario 2005/2007.                 
 Ma nell’aprile del 2007, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, rispondendo ad   un’interrogazione   parlamentare  dell’On.  Di Gioia sul caso Calena, scrive tra l’altro: «Non si hanno, inoltre, notizie  aggiornate  su  eventuali  restauri nel frattempo effettuati dal  Comune   con   il    finanziamento di    Euro 350.000 concesso dal Ministero dell’Economia».    
 –  Sono ora disponibili altri 500.000 Euro, ottenuti da Mons. D’Ambrosio dal Ministro Rutelli per il consolidamento, restauro e risanamento delle due Chiese di Calena.   
 Da dieci anni si parla  di Calena, positivamente e negativamente di quest’abbazia che è un bene  comune di tutti e di ciascuno. E’ stato detto infinite volte:  faremo!
  Solo vaghe promesse di impegni.
  Talleyrand giustamente affermava: «La lingua fu data agli uomini affinché potessero meglio nascondere il loro pensiero».
  Su Kàlena finora soltanto tante parole, parole…. sempre parole.
Ci chiediamo: «Quali pensieri  nascondono?».
 
 Enzo D’Amato