Sarebbero stati due i killer che hanno ucciso il 25enne Antonio Fabbiano mentre stava rientrando nella sua abitazione. Il giovane, con precedenti penali, è stato freddato con alcuni colpi d’arma da fuoco in corso Tripoli. Dalle prime ricostruzioni dell’accaduto il giovane stava rincasando quando è stato raggiunto da almeno due sicari che hanno esploso numerosi colpi ferendolo all’addome ed al torace. Sono stati utilizzati un kalashnikov ed una pistola. Le sue condizioni sono apparse subito disperate. Il ragazzo è stato trasportato all’ospedale “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo dove è morto durante la notte.
Dai primi accertamenti sembra che i killer avrebbero fatto uso di più di un’arma. Numerosi, infatti, i bossoli recuperati sull’asfalto. Nel corso delle indagini i Carabinieri hanno ascoltato alcune persone ed eseguitp degli “stub”, l’esame per verificare la presenza di polvere da sparo su mani ed indumenti.
Gli inquirenti sembrano propensi ad inquadrare questo ennesimo fatto di sangue nell’ambito della sanguinosa guerra di mafia che si sta consumando a Vieste dal gennaio del 2015 quando venne ammazzato Angelo Notarangelo Negli ultimi tre anni a Vieste si sono verificati otto omicidi, quattro agguati falliti e una lupara bianca. L’ultimo fatto di sangue risale allo scorso 6 aprile quando è stato ucciso Giambattista Notarangelo. L’agguato della scorsa notte sarebbe la risposta a quest’ultimo omicidio.