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Reporter della Tua Città/ Vieste e il bullismo: “Non è il Pizzomunno a renderci ricchi, ma la solidarietà e il rispetto”.

Ciao a tutti, sono un ragazzo Viestano e mi piacerebbe raccontarvi ciò che accade ultimamente nella mia vita e che, da quanto ho visto in giro, accade a molti altri ragazzi, nel nostro paese. Credo che mascherare questi avvenimenti o sorvolare su di essi sia un fenomeno troppo comune ultimamente.

Passeggiando per Vieste, in uno dei miei soliti giri in solitudine, ho notato che spesso gruppi di ragazzi si divertono ad insultare loro coetanei, o anche persone adulte. Tutto questo lo scrivo, non solamente per raccontarvi cosa succede, ma per esporre un parere dal punto di vista di chi subisce certe cose. Le prime volte la ”vittima” ride camuffando i suoi dubbi e cerca di condividere quegli attimi scherzosi con gli altri, pensando si tratti di comportamenti passeggeri, dopo inizia ad infastidirsi; dal punto di vista psicologico questo può portare a degli shock. Per chi non lo abbia ancora capito QUESTO È BULLISMO. Sono stato vittima di bullismo per 4 anni di seguito (dalle medie alle superiori) e non è una cosa bella, passeggiare e sentire gente che: urla il tuo nomignolo, ti scatta delle foto o ride spargendo tra la gente dicerie inutili su di te. Non ho idea di quali siano i motivi che possano causare avvenimenti del genere, inoltre da qualche mese, sono vittima anch’io di questi atteggiamenti (di nuovo). Ho provato a mettermi in discussione per cercare di capire cosa sbagliassi, ma soprattutto chi avesse commesso l’errore e se ci fosse stato quale potesse essere stato e quale sarebbe stato il rimedio . Tutti nella vita subiamo degli shock: dalla perdita di un genitore a quella di un amico, da delle violenze in casa alla visione di scene che nessuno dovrebbe mai vedere… Tutto ciò può portare a periodi di decadenza morale che creano rabbia nei confronti di tutto e tutti. Nei mesi precedenti ho perso un sacco di gente che mi era vicina, molti sono spariti, altri hanno invece deciso di prendere le distanze e di essere solamente figure obsolete nella mia vita; solo una persona è rimasta con me e la ringrazio con tutto me stesso. Se il movente di questi vostri modi di fare è solo cercare attenzione, vi garantisco che questa si può attirare in modi più civili e positivi. Le persone non sono dei giocattoli, hanno dei sentimenti, non c’è bisogno sempre di ridursi ad essere infantili per essere considerati.
Non lamentiamoci se poi persone particolarmente sensibili non resistono a questo e concludono la loro vita in modo estremo, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.
Spero che questo venga letto da tanta gente e che le ”vittime” non si sentano soli perché qualcuno li supporta e vive ciò che anche loro provano. Non è il Pizzomunno a renderci ricchi, ma la solidarietà e il rispetto.

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