L’industria turistica pugliese decolla Lo testimoniano i flussi sempre più intensi verso il Gargano, la Terra di Bari, la Valle d’Itria e il Salento. Ma non si tratta di un incremento fine a se stesso, anzi. Giova a tutta l’economia regionale. Basti osservare la crescita costante del prodotto interno
lordo del settore turistico. Da un’incidenza del 3,4 per cento sul Pil totale della Puglia nel 2006 a una percentuale tra l’8,5 e il 9,1 nel 2018, secondo le ultime stime effettuate da Ipres sui dati Istat. Ammonterebbe addirittura a circa sei miliardi di euro il Pil relativo al settore previsto per il 2018. Numeri importanti che riflettono politiche di sviluppo oculate: «Questo era il nostro obiettivo principale sin da quando abbiamo istituito il Piano strategico – spiega l’assessore regionale all’industria turistica e culturale Loredana Capone -. Significa rendere più professionale e strutturato il settore turistico». Attraverso anche una serie di incentivi regionali a sostegno degli imprenditori: «Li hanno accolti con molto calore. Il talento e la collaborazione degli imprenditori, che hanno deciso di apportare importanti investimenti, è fondamentale per l’aumento dell’offerta. Altrettanto decisivo è stato l’aumento dei voli dalla Puglia, sia verso target europei che verso nuove mete a Oriente». Il lavoro, però, non è concluso. Perché l’obiettivo è arricchire ulteriormente i servizi: «Bisogna puntare sempre di più sulla specializzazione dell’accoglienza e sui collegamenti interni. Avere un personale formato, inoltre, è fondamentale. Abbiamo l’ambizione di crescere ancora, ulteriormente, nella qualità. Possiamo fare ancora molto».