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Provinciali, partiti in calo, volano le civiche

Ma chi vince e chi perde queste elezioni provinciali, quali sono i numeri dei partiti, in questo nuovo scenario? La prima considerazione è che i partiti di nuovo conio, il PD di Veltroni, il PdL di Berlusconi, la Sinistra l'Arcobaleno di Bertinotti, non sfondano, o almeno hanno risultati inferiori alla somma matematica dei partiti fondatori.
Cinque anni fa, alle elezioni provinciali, DS e Margherita insieme ottennero il 30.3% dei consensi. L'altro giorno quei consensi sono scesi al 23.1%, con una perdita di sette punti percentuali, che equivale ad oltre 15mila voti in meno. Sempre cinque anni fa AN e Forza Italia presero insieme il 27.2% delle preferenze. Il consenso per il PDL è invece del 24.6%. due punti e mezzo percentuali in meno, anche se in termini assoluti i voti sono aumentati, e sono quasi cento in più: l'altro giorno 88.839, cinque anni fa 88.720. Perde anche la Sinistra l'Arcobaleno: cinque anni fa Rifondazione, Verdi e Comunisti italiani conquistarono nell'insieme il 7.9% dei consensi. Quest'anno il nuovo soggetto si ferma al 5.3. In termini di voti la Cosa Rossa ne perde per strada quasi 6mila. Perdono anche i moderati: l'UDC e la Rosa bianca, erede dell'Udeur, perdono oltre un punto percentuale a testa. Striscia negativa anche per il Partito socialista: lo SDI conquistò cinque anni fa il nove percento dei consensi. Quest'anno si ferma al 6.3%. In termini di voti il partito di Boselli cala da 29mila a 22mila. Ma se tutti i partiti hanno perso qualcosa, a chi sono andati i voti dei cittadini? Gli unici partiti in senso stretto che si impongono sulla scena politica sono la Destra di Storace – Paolo Agostinacchio incassa il 3.8% dei consensi, che equivalgono a oltre 14mila voti – e l'Italia dei Valori, che dal 2.4% di cinque anni fa vola al 5.2 di oggi. In termini assoluti sono 12mila voti in più. Per il resto i cittadini non si sono fidati dell'offerta politica tradizionale, ma hanno apprezzato lo sforzo delle civiche. Quella di Antonio Pellegrino ha avuto il gradimento del 3.1% degli elettori, la Capitanata prima di tutto di Cecchino Damone il 3.6%, l'Alleanza per la Capitanata di Roberto Ruocco il 3.9, la lista Pepe il 2.3, la lista Oltre il Polo ( un nome che richiama l'insegnamento di Pinuccio Tatarella) l'1.8% dei consensi, e la lista Santaniello l'1.7%. Insieme intercettano oltre il 16 per cento del consenso.