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Puglia/ La guerra dell’olio: “Stop all’import dalla Tunisia

“Ci mobiliteremo, coinvolgendo parlamentari e organismi di controllo, per mettere un freno all’invasione di olio tunisino con un aumento record del 260% delle importazioni nel 2018 rispetto allo scorso anno”. E’ quanto annuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, all’ipotesi di rinnovo della concessione temporanea di contingenti d’esportazione di olio d’oliva a dazio zero verso l’Ue per 35mila tonnellate, oltre alle 56.700 tonnellate previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia (in vigore dal 1998).

“Chiediamo ai Parlamentari pugliesi in Europa di coalizzarsi per fermare l’operazione che mette a rischio la produzione pugliese – aggiunge Cantele – in un’annata disastrosa per la produzione olivicola e olearia a causa delle gelate che hanno provocato danni stimati per quasi un miliardo di euro e gli effetti drammatici saranno tangibili tra un paio di mesi”.

E’ evidente – denuncia Coldiretti – il rischio della destabilizzazione del mercato con gli arrivi di olio tunisino in Italia che sono quasi quadruplicati nel 2018, sulla base dei dati Istat relativi al primo quadrimestre che attestano l’importazione di 26,6 milioni di chili. Si tratta – spiega la Coldiretti – di produzioni di bassa qualità svendute a prezzi insostenibili, ma commercializzate dalle multinazionali sotto la copertura di marchi nazionali ceduti all’estero per dare una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori e dei consumatori. “Nel primo trimestre 2018 la Puglia ha importato 43,3 milioni di euro di olio extravergine da Grecia e Tunisia”, denuncia il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti.