Nessuna struttura ospedaliera nonostante le promesse piovute dalla Regione. Il Piano della Salute snobba un po’ tutte le località del Promontorio.Gargano, ancora una volta, dimenticato dalla Regione. Il piano regionale di salute non prevede interventi in questa parte del territorio. Nessuna struttura ospedaliera nonostante promesse e assicurazioni date in più occasioni dai vari esponenti politici e amministratori regionali. In dieci anni questa parte di territorio ha fatto passi indietro, soprattutto in materia di servizi sanitari. Anche senza andare lontano nel tempo, è sufficiente ricordare le tante battaglie delle popolazioni, la mobilitazione delle amministrazioni comunali, mai così unite e determinate, i voti unanimi del massimo Organo rappresentativo regionale. Tutto questo, come ricordavano, non è stato sufficiente perchè il Gargano e le sue popolazioni fossero destinatarie di un bene essenziale qual è un presidio ospedaliero. Infatti, la parte settentrionale della Puglia dal nuovo piano sanitario regionale è fuori dalla programmazione. I posti letto previsti passeranno dagli attuali 16518 (registrati nel 2006) a 17621 quest'anno, cioè, 1103 in più. Dieci i nuovi ospedali che dovrebbero essere realizzati e, guarda caso, neppure uno in Capitanata, nè aumenteranno di un solo posto letto le strutture esistenti.ha ripartizione.Andria-Canosa-Minervino-Bisceglie-Trani; area Bari Nord (Giovinazzo,Molfetta, Ruvo,Terlizzi); un altro per Conversano-Gioia del Colle-Monopoli-Noci-Putignano); altro per Cisternino-Fasano-Ostuni; ancora per Maglie-Poggiardo-Scorrano; uno per Copertino-Galatina-Nardò.Un nuovo ospedale è previsto per Taranto, un altro per Martina Franca, ancora per Grottaglie, e Manduria.A Bari, un "Polo materno-infantile" che sarà punto di riferimento del Mezzogiorno e del Mediterraneo.Tutto ciò nel silenzio più totale di amministratori
locali, ma anche degli enti intermedi, come se la problematica fosse lontana dai loro interessi, ma soprattutto delle popolazioni. Siamo, sinceramente, al gradino più basso, mai toccato così il fondo. Non si può, infatti, lasciar passare sotto silenzio un provvedimento regionale che esclude l'intera Capitanata, e il Gargano in particolare, da ogni pur minima attenzione del massimo Organo di governo regionale. Ancora più grave se ricordiamo che meno di qualche anno fa, il presidente della giunta regionale, Nichi Vendola, aveva dato ampie assicurazioni che avrebbe preso "in seria considerazione l'istituzione a Vico del Gargano dell'ospedale di zona".Talmente rassicuranti furono i suoi argomenti da indurre i consiglieri dell'Udc, Angelo Cera, Giovanni Copertino (oggi del popolo della libertà n.d.r.), e Gino Caroppo a ritirare gli emendamenti con i quali chiedevano: primo, la trasformazione dell'ospedale di comunità territoriale di Vico del Gargano in ospedale di zona, prevedendo i reparti di chirurgia, ostetricia e ginecologia, per moduli di 16 posti; secondo, la riattivazione negli ospedali di Monte Sant'Angelo e San Marco in Lamis dei reparti di chirurgia, ostetricia e pediatria, con la stessa organizzazione modulare di Vico del Gargano; inoltre, il gruppo Udc aveva chiesto che fosse riconosciuto alle due strutture ospedaliere, autonomia sanitaria e amministrativa, proprio in considerazione della loro particolare orografia, trattandosi di Comuni in zone montane. Il presidente Vendola, insieme al capogruppo dell'Udc, Angelo Cera, e agli amministratori dei comuni interessati, avrebbe avviato una serie di incontri al fine di concordare una linea comune per "restituire – venne sottolineato – quello che, ingiustamente, è stato tolto alle comunità del Gargano nord".