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Un processo al Visconti nel 1758 a Ischitella 152 parte.

Ricevuto nello stesso luogo e stesso giorno.

Il Mag.co Tomaso Protano di questa terra d’Ischitella dice essere M.ro di casa dell’Ill.re Marchese Giuliano di età sua d’anni 45 in circa come detto teste con giuramento inteso e udito sopra la presente informazione di prima.

Inteso se esso testimone se se al M.ro Gio Batta Visconti fosse stata mai levata qualche cosa sopra chi ,come quando dove,che cosa si sia stata levata e per quale causa dal Sig.la verità che io so sopra quanto mi si domanda e questa come ritrovandomi a servire lIll.re Principe d’Ischitella utile possessore di questo feudo da guardarobba nel suo palazzo ,che tiene in questa terra venne in essa per abitarvi nel mese di Novembre dell’anno 1757 l’Ill.re Marchese Giuliano mi diede la carica di suo maestro di casa con tale eccezione trattenendomi quasi sempre in detto Palazzo mi accorsi e vidi che più di ogni altro galantuomo di questa terra trattava co medesimo Ill.re Marchese con confidenza il Mag.co Gio.Batta Visconti che allora era Sindaco di questa Università e nel pregresso detto tempo giunse a segno la confidenza che continuatamente vi si trovava facendo fare al Visconti ciò che occorre ora facendogli levare una cosa ed ora un altra amareggiandolo per farlo comico ,oltre l’altre cose mi ricordo che verso il mese di Aprile dell’anno 1758 presente passato ne luogo detto “ IL Ponte” prossimo a questo abitato essendosi detto Ill.re Marchese divertito con il Visconti e con altri ecclesiastici al gioco di palle,perchè fu il predetto additare il Visconti predetto e non voleva pagare il medesimo Ill.re Marchese gli fece levare la fibbia d’argento del cravattino e dopo ,e dopo portata glela fece restituire ,e dopo pochi giorni stando nel cortile-continua –

Giuseppe Laganella