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Puglia/ AIDS sotto controllo ma non fra gli stranieri. I dati dell’osservatorio epidemiologico: l’incidenza media è molto più bassa rispetto al resto d’Italia

Dai 150 ai 180 nuovi casi di Aids l’anno, con una incidenza sem­pre più marcata tra gli stranieri e una costante diminuzione del contagio tra le donne. È quanto emerge dal rap­porto dell’Osservatorio epidemiologi­co regionale della Puglia, che ha mes­so in fila i dati rilevati dal 2007 al 2017.

Ne emerge la fotografia di una ma­lattia ormai sotto controllo, seppur con un numero costante di contagi che proprio nel 2017 ha conosciuto un leggero aumento (184 casi, il dato più alto dal 2011). In quasi il 40% dei casi, la fonte è stata identificata nei rap­porti sessuali tra persone omosessuali, mentre a livello territoriale la mag­gioranza delle segnalazioni si concen­tra a Bari (52 casi) seguita da Lecce (34), mentre la Bat è la provincia con il maggior numero di casi in rapporto alla popolazione. La Puglia si colloca tuttavia al di sotto della media nazionale, con una incidenza di 4,1 casi ogni 100mila abi­tanti (erano 4,3 nel 2011): nel Lazio, per fare un esempio, l’incidenza della malattia è doppia. Per gli uomini, l’età media del contagio è pari a 34,3 anni mentre per le donne è 30,5 anni, valore in costante diminuzione. Esi­ste tuttavia una differenza tra italiani e stranieri, perché – dice il rapporto – tra i residenti italiani aumenta l’in­cidenza dei contagi tra gli uomini, mentre tra gli stranieri sono preva­lenti quelli tra le donne. Se l’incidenza generale in Puglia è molto bassa, preoccupa invece quella che riguarda gli stranieri ché nel de­cennio considerato è stata di 37,6 nuo­vi casi ogni 100mila stranieri residen­ti (dieci volte più alta rispetto al dato generale). E se tra gli italiani la mo­dalità prevalente di contagio sono i rapporti omosessuali, tra gli stranieri sono i rapporti etero, soprattutto tra le donne.