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Imola, uno chef di Monte S.Angelo diplomato a Vieste trasforma un ex manicomio in un ristorante di qualità

Nasce la rubrica “NurseFood” di AssoCareNews.it dedicata ai migliori ristoranti italiani consigliati da  Infermieri e Professionisti della Salute. A 40 anni dall’emanazione della Legge Basaglia e dalla chiusura dei  Manicomi ora le ex-strutture psichiatriche riprendono vita, ma lo fanno sotto altra forma. E’ il caso dell’ex-Manicomio dell’Osservanza di Imola che da questa estate è diventato un ristorante di alta qualità che ha fatto letteralmente “impazzire” Medici, Infermieri, Professionisti Sanitari, OSS e utenti del SSN, clienti abituali della struttura. L’idea è venuta a  Michele Quitadamo, cuoco e gestore della struttura. 35 anni, proveniente da Monte Sant’Angelo (Foggia), si è trasferito nell’imolese 5 anni fa e qualche mese fa ha fondato la Vivanderia – Note e aromi

L’iniziativa è sorretta da alcuni amici e conoscenti che lavorano nell’ambito del servizio sanitario pubblico dell’Emilia Romagna, ma l’iniziativa è stata sposata da tutta la popolazione imolese, tant’è che da questa estate è difficile trovare un posto libero soprattutto nel fine settimana.

Il ristorante, che fa anche da bar e da bistrot, si apre in un grande androne dove campeggia una frase di Franco Basaglia, padre della psichiatria italiana, riassumibile nel semplice titolo: “Visto da vicino nessuno è normale“. L’idea di Quitadamo era ed è quella di creare un luogo dove passare del tempo in spensieratezza e in serenità, dove assaggiare i sapori della cucina italiana e il buon vino della tradizione. 35-40 posti a sedere all’interno, altrettanti nei periodi estivi all’esterno. Qua e là per il locale si scorgono attrezzature e oggetti tipici degli ospedali psichiatrici di una volta.

Con la redazione di AssoCareNews.it abbiamo provato direttamente la qualità dell’offerta Eno-gastronomica proposta dallaVivanderia e dallo chef  Quitadamo. Quest’ultimo si è formato all’Istituto Alberghiero “Mattei” di Vieste, sul Gargano, e poi ha deciso di mettere in pratica il suo sapere lavorando in varie parti d’Italia, fino ad approdare in Emilia Romagna. Qui ha saputo coniugare in una perfetta sintesi di note, aromi, saperi e sapori la cucina tradizionale del nord a quella tipica del sud dello stivale italico.

Il suo segreto? l’utilizzo di materie prime di nicchia e di estrema qualità.