Il sindaco di Monte Sant’Angelo: “ci sono buone speranze”.
Continua il cammino da parte del sito "Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.)", per raggiungere il prestigioso obiettivo di entrare a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Sito nel quale figura, come si ricorderà, anche la basilica del santuario di San Michele a Monte SanfAngelo.
Ieri da Spoleto, dove si è conclusa la due giorni (6 e 7 maggio) dell’incontro tra tutti i referenti istituzionali coinvolti (vale a dire cinque regioni, sei province, otto amministrazioni comunali, l’ente parco del Gargano, due comunità montane, tre enti ecclesiastici, due fondazioni pubblico-private, due centri di studi, diciannove uffici territoriali del ministero tra direzioni e sovrintendenze), sono arrivate buone nuove. Una su tutte: la rinomata Accademia della Norvegia ha inviato nei giorni scorsi al Ministero dei Beni Ambientali e Culturali, un nota di sostegno scientifico alla candidatura del sito. Una iniziativa, questa, che viene ritenuta, da parte degli addetti ai lavori, di buon auspicio per l’esito finale, poiché l’accademia norvegese è considerata un organismo scientifico di grande prestigio. “Se tanto….mi dà tanto…allora siamo cavallo" recita un vecchio adagio. Ad ogni buon conto per numeri di enti e istituzioni coinvolte, si tratta di una delle candidature più innovative e complesse mai presentate dall’Italia all’Unesco. Per la città dell’Arcangelo a Spoleto era presente il sindaco Andrea Ciliberti: «Tutto procede per il verso giusto – ha detto a margine dell’incontro – siamo in piena fase operativa e ci stiamo preparando ad accogliere la visita ispettiva nel prossimo periodo estivo. Intanto annuncio che dopo Spoleto, tutti i soggetti interessati, si riuniranno a Monte Sant’Angelo nel prossimo mese di giugno». Lo scopo dell’incontro tra tutti referenti istituzionali è stato quello di verificare le attività avviate (o da avviare) sui singoli luoghi della rete (sono sette come ben si ricorderà ossia Cividale del Friuli, sede del primo ducato longobardo e comune che ha proposto per primo la candidatura nel 1996, Brescia, Castelseprio, Spoleto, Campello, Benevento ed appunto Monte Sant’Angelo) e soprattutto per pervenire alla costituzione formale della struttura che sarà chiamata a coordinare e monitorare il processo di gestione previsto nel piano elaborato per la candidatura (sito web, pubblicazioni, segnaletica, pannellistica, etc.). Il Piano di gestione del progetto è stato presentato a fine febbraio scorso all’ambasciatore italiano presso l’Unesco, che ha avviato poi l’istruttoria con l’Icomos (International Council on monuments and sites). Si sta così procedendo con la prima valutazione della documentazione presentata e con l’ispezione fissata nell’estate del 2008 (a luglio o a settembre) che potrebbe comportare una (eventuale) richiesta di documentazione integrativa da presentare entro gennaio 2009. Se la candidatura sarà accolta lo si saprà solo a luglio 2009, quando avverrà la valutazione finale, la quale sarà comunicata nella riunione spagnola di Siviglia. Si è quindi in dirittura d’arrivo: dopo aver svoltato l’angolo, Monte Sant’Angelo "vede" il traguardo stagliarsi all’orizzonte. Partita lo scorso 9 gennaio con la storica firma presso la sede del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali di via del Collegio Romano 27 a Roma, l’avventura sta procedendo sui binari concordati. Tutto procede secondo copione. Sulla base di un trattato internazionale conosciuto come Convenzione sulla protezione del Patrimonio Mondiale, culturale e naturale, adottato nel 1972, l’Unesco ha finora riconosciuto un totale di 830 siti (644 beni culturali, 162 naturali e 24 misti) presenti in 138 Nazioni del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti. L’Unesco riconosce il titolo di Patrimonio Mondiale, facendo sì che la loro tutela diventi una responsabilità ripartita fra i membri della Comunità internazionale.