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Bari/ Ristruttura villa e trova 150mln di lire del padre. Bankitalia: «Troppo tardi per il cambio»

Non c’è beffa peggiore del ritrovarsi inaspettatamente un ben gruzzoletto senza, tuttavia, poterlo… spendere.
Ha dell’incredibile quanto accaduto al 31enne brindisino Giuseppe De Ruvo (da molto tempo di casa a Roma dove vive e lavora come cassiere in un supermercato). Il giovane, durante i lavori di ristrutturazione di una vecchia villa disabitata di proprietà del padre dislocata nelle vicinanze di Bari, ha trovato nell’intercapedine del muro da buttare giù un «tesoretto» composto da banconote da 500mila, 100mila e 50mila lire e due buoni del tesoro del valore di 50 milioni di lire l’uno. Per un totale di circa 150 milioni di lire.

Già, le lire. La vecchia valuta è fuori circuito ormai dal 2002 e, per legge, chi voleva cambiare le lire in euro avrebbe dovuto attivarsi entro i dieci anni successivi. Termine abbondantemente scaduto nel caso del «fortunato» brindisino.
Il giovane, però, non si è dato per vinto e ha iniziato a girare tra varie banche, riscontrando però il sistematico rifiuto dell’impiegato a cambiargli quel denaro. «Ci spiace, ma quelle banconote ormai sono solo carta straccia», si è sentito più volte rispondere.

Neanche questo, però, è valso a farlo demordere e, tramite un amico, si è allora rivolto all’Associazione italiana risparmiatori e, in particolare, all’avv. Stefano Rossi. È partito così un atto di citazione nei confronti della Banca d’Italia sul presupposto (suffragato da alcune sentenze che avallano la sua posizione) che la prescrizione e la decadenza decorrono dal momento in cui un soggetto è posto nelle condizioni di poter esercitare il diritto. Nel caso di De Ruvo, dal momento della scoperta.
«Io non ho perso la speranza – afferma il 31enne brindisino – e mi affido alla decisione del magistrato (la prima udienza è stata fissata per metà giugno). Del resto, non sto privando alcuna persona di tale somma, trattandosi di denaro che mio padre ha nascosto, salvo poi dimenticarsene per problemi che ha avuto con la memoria».
In caso contrario, al danno (di non aver potuto sinora utilizzare quella somma), potrebbe aggiungersi la beffa di doverli gettare nella spazzatura.

gazzettamezzogiorno