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I Cantori di Carpino e Antonio Piccininno Ambasciatori di Puglia

Il 13 Maggio alle ore 20.00, presso l’aula magna dell’Università Bocconi di Milano, si è svolta l’assegnazione del "Premio Ambasciatore di terre di Puglia".
Il premio è intitolato alla memoria di Francesco Marco Attanasi, giovane musicista scomparso prematuramente in un’incidente stradale.
Viene assegnato ogni anno a persone, associazioni, enti o gruppi che abbiano saputo coniugare nello svolgimento dei loro mandati, arti, professioni e mestier, il raggiungimento di più alti obiettivi oltre le loro personali ambizioni al fine di promuovere l’immagine delle "terre di Puglia".
Alla manifestazione di quest’anno sono stati premiati i Cantori di Carpino ed Antonio Piccininno, il regista Sergio Rubini, Paride De masi, Luca Montrone, Sergio Blasi.
Prima dell’inizio vedo Nicola Gentile sul palco e gli vado incontro per salutarlo; lui mi introduce dietro le quinte in modo da poter salutare "zi’ ‘Ntonie". Mi presento:sono di Carpino. Lui subito mi chiede "a chi sono figlio". Glielo spiego e lui mi dice di conoscere. E’ molto contento, mi dice di essere stato a fare un concerto "con centomila persone" e di essere qui a ritirare il premio. Io mi complimento e lo saluto. Poi ritorno a sedere.
All’annuncio del frizzante conduttore, Antonio Piccininno si reca sul palco per esibirsi in una colorita e applaudita introduzione alla personalità di un Cantore. Inizia con la descrizione delle origini di canto popolare, raccontando la sua storia personale, come esempio di quelle di altri cantori. Trascina il pubblico accattivandosene la simpatia sin dalle prime frasi, scaldando gli animi con il suo parlare schietto. L’aula gremita, al punto da obbligare molti a stare in piedi, apre il cuore ad un uomo del suo genere, con la sua storia singolare e tutta da imparare; l’anziano Cantore continua versegiando le strofe che andrà poi a cantare, intercalandogli curiose spiegazione della vita di una volta.
Inizia l’esibizione accompagnato nella musica da Nicola Gentile (Cantori di Carpino) e dal gruppo degli "Sciuacuddhuzzi", esegue per prima "Vide che bella giovene mei capate".
Termina il suo emozionante spettacolo con la "Ninna nanna", a conclusione della quale scaturisce un fortissimo e spontaneo applauso per quest’artista particolare, questo ultranovantenne che va in giro a diffondere quella che fu la sua cultura, con un vigore sorprendente ed una serenità contagiosa.
Tra il pubblico una signora commenta rivolta ad una vicina esprimendo la tenerezza provata per la sua persona.
La serata, aldilà di qualche "gaffe fotografica" (nella premiazione dell’organizzatore della Notte della Taranta,Sergio Blasi, viene mostrata tra le altre, la famosa foto della piazza di Carpino durante il Folk Festival che ha come protagonista la ballerina dalla gonna gonfiata dal ballo e come sfondo, il folto pubblico e la Chiesa di S. Cirillo d’Alessandria splendidamente illuminata), prosegue con le ulteriori premiazioni.
Ma l’impronta più marcata è stata lasciata dalla persona di Antonio Piccininno, arte: Cantore.
E questo è il ricordo che rimarrà a me e a molti altri di questa splendida serata, trascorsa in sua compagnia.
Ufficio Stampa Associazione Culturale Carpino Folk Festival
Dal nostro inviato – Rocco D’Antuono