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Vieste, il sogno di volare

Tra scetticismo e atti burocratici si valuta la possibilità di un aeroporto con capitali pubblici e privati. Lo scalo potrebbe sorgere in località “Piano Grande” per aiutare il turismo fuori stagione. Si progetta una pista di 2mila metri per velivoli fino a 150 posti.

 

Il dibattito sull’ae­roporto del Gargano continua a tenere banco. Ora ancora di più perché, com’è noto, il consiglio comunale, con il voto favorevole della maggioranza di centrode­stra e quello contrario della mi­noranza di centrosinistra (aste­nuto il solo esponente dell’Udeur, Nobiletti) ha tipiz­zato l’area su cui dovrebbe sor­gere l’infrastruttura, in località "Piano grande" a sette chilo­metri a nord dell’abitato.
LE RAGIONI – L’assessore co­munale al Turismo, Nicola Ro­siello, spiega le ragioni che lo hanno spinto a riprendere con forza l’idea della realizzazione di un aeroporto sul Gargano. «Nonostante il nostro vasto pa­trimonio turistico immobiliare – sostiene – viviamo una stagio­ne sempre più corta, che avver­tiamo ormai essere inadeguata rispetto agli investimenti che il comparto del turismo ha fatto negli ultimi anni. Il 60% della ricettività di tutta la Regione, è concentrata sul Gargano. In ter­mini di presenze, Vieste è al pri­mo posto nella graduatoria pro­vinciale, con circa i143% delle presenze totali, ed è al secondo posto, con il 24% circa in ri­ferimento al numero di arrivi. A livello regionale è al primo posto per presenze con i116% ed è al terzo con poco più dell’8% riguardo agli arrivi. Ma divi­dendo il numero di presenze to­tali, circa un milione e 800 mila, per il numero di posti letto cen­siti ed ufficiali in nostro pos­sesso, che ammontano a circa 70 mila – argomenta Rosiello – sco­priamo che i giorni di massima occupazione dei posti letto delle strutture turistiche di Vieste, sono poco più di 25 l’anno, in altre parole circa il 14%, con­siderando la stagione turistica di riferimento, di 6 mesi e non dell’intero anno. Di qui la ne­cessità di trovare soluzioni con­crete per l’allungamento della stagione.
DESTAGIONALIZZAZIONE – L’aeroporto garantirebbe tutto ciò – a parere di Rosiello. Il quale aggiunge: «Molti chiedono di insistere ed investire risorse sul Gino Lisa come alternativa all’aeroporto del Gargano. Il no­stro convincimento è quello che l’aeroporto di Foggia è fonda­mentale per l’economia della nostra provincia ma che non risponderà mai in pieno a quel­le che sono le esigenze di un territorio come il Gargano, ve­ro motore del tempo libero dell’intera provincia. La que­stione, in ogni caso, è che il Gino Lisa deve funzionare e deve ri­spondere alle esigenze di mo­bilità di una provincia che merita i suoi collegamenti nazio­nali, merita di avere uno scalo civile degno di nota, funzionan­te tutto l’anno. Allo stesso modo – chiarisce Rosiello – le imprese turistiche del Gargano, non possono dipendere da una ge­stione da sempre difficoltosa dell’aeroporto foggiano (lo sca­lo di Foggia, però, è sempre sta­to aperto, altra cosa sono i voli di linea, ndr), una gestione a singhiozzo che non ci ha mai permesso di pianificare una stagione turistica con serenità vendendo le nostre strutture, i nostri posti letto a tour operator italiani e stranieri.
SCELTE – Non siamo mai riu­sciti a condizionare le scelte di volo in termini di orari e di scali nei vari tentativi fatti (quali e quanti, con carte alla mano pe­rò, ndr) – si rammarica Rosiello – ed abbiamo sempre subito scel­te fatte a monte che, non tenen­do conto delle esigenze dei va­canzieri, non sono mai state prese in considerazione. Da un punto di vista squisitamente tu­ristico – evidenzia con orgoglio l’assessore – sono certo dell’ap­peal che avrebbe sul mercato internazionale delle vacanze, un aeroscalo denominato Aero­porto Civile del Gargano».
Rosiello spiega poi come si arriverà a realizzare l’aeropor­to dopo la prima fase di tipiz­zazione dell’area prescelta.
I PRIVATI – «Ora si dovrà pas­sare alla fase operativa che ve­drà il Comune coinvolto ed im­pegnato nell’individuazione di soggetti privati interessati all’investimento, eventuali par­tecipazioni di enti pubblici, pre­feribilmente in minima parte». Mentre, per quanto attiene le caratteristiche tecniche, Ro­siello evidenzia che «la piana in questione, potrebbe ospitare una pista con lunghezza supe­riore ai 1800 metri, arrivando anche ai 2000 metri. Una pista che permetterebbe ad una serie di velivoli, con capienza vicina ai 150 posti, di poter atterrare senza grosse penalizzazioni (carburante, passeggeri, ecc.) con la certezza che ciò corri­sponda alle esigenze della mag­gior parte delle compagnie "low cost" e dei voli charter».
ESPROPRI, IL VERO NODO – ­Un pensiero, infine a tutti i pro­prietari dei terreni interessati da questa variante e dalla ti­pizzazione ai quali, sottolinea «è stata offerta un’importante contropartita, da molti definita assolutamente premiante. Una scelta pianificatoria legittima­ta dalla pubblica utilità, con il forte desiderio di non penaliz­zare nessuno e di permettere a tutti di godere di un qualche vantaggio».

Gianni Sollitto