Implacabile. La Xylella fastidiosa, la batteriosi che stermina gli ulivi e che, dopo avere azzerato l’olivicoltura di una vasta area del Salento, si accinge a sferrare l’attacco al Nord Barese, spadroneggia in lungo e in largo in Puglia. Colpiti altri 12 ulivi nella zona di contenimento che vanno ad aggiungersi ai 338 del pallottoliere. Dieci alberi sono stati aggrediti ad Ostuni, uno a Fasano e un altro a Cisternino. La «città bianca», insomma, versa il prezzo più alto. Sei delle dodici piante infettate sono prossime a quelle individuate con il monitoraggio 2017-2018 quando il focolaio ricadeva nella zona cuscinetto, imponendo – secondo le norme comunitarie – lo sradicamento delle piante ospiti nel raggio dei 100 metri. Inoltre, sia i nuovi 6 alberi infetti che i 16 già risultati ammalati nei precedenti aggiornamenti, ricadono nei 100 metri di raggio intorno alle piante colpite del monitoraggio 2017-2018. Insomma, i conti non tornano: se fosse stata applicata per tempo e alla lettera la normativa comunitaria, il focolaio sarebbe stato estinto. «L’11 giugno prossimo saranno in Puglia gli ispettori dell’Ue e in queste condizioni non possiamo di certo aspettarci comprensione e aiuto perché, a distanza di anni, la Regione Puglia continua ad essere inadempiente rispetto alle misure di contenimento imposte dall’Ue», denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Nel Barese, l’individuazione di un ulivo colpito dalla batteriosi a Monopoli ha reso rovente il clima fra gli olivicoltori. Il timore è che il disastro salentino possa replicarsi. «Il tentativo di istituire, prima, un’altra inutile agenzia regionale, l’Arxia e oggi il commissariamento dell’Arif e la non ancora precisata struttura speciale di ‘coordinamento tecnico amministrativo dedicata all’emergenza Xylella sempre in seno all’Arif, la dicono lunga sull’operato inadeguato dell’assessore regionale all’Agricoltura, Leo Di Gioia», polemizza Carlo Barnaba, olivicoltore di Monopoli e titolare dell’agriturismo Tenuta Chianchizza, a pochi metri dall’ulivo infetto dissequestrato dalla Procura nei giorni scorsi. Il paesaggio agrario della Piana degli oliveti è uno dei paesaggi rurali storici riconosciuti dal ministero. A Fasano c’è apprensione per i meravigliosi ulivi monumentali. «Nell’area di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario – afferma Floriana Fanizza, olivicoltrice di Montalbano di Fasano – che potrebbero fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di “sito patrimonio dell’Unesco”, azione per cui abbiamo sostenuto il Parco delle dune costiere nel percorso di riconoscimento della Piana degli ulivi monumentali quale patrimonio dell’Unesco. È impensabile che questo immenso patrimonio di ulivi straordinari vada perduto». Intanto, cresce il numero delle specie ospiti di Xylella fastidiosa. Nell’ambito delle attività di ricerca svolte nell’ambito del Progetto europeo H2020 POnTE e del Progetto regionale EPIZIXY, con un azione di monitoraggio, sviluppata congiuntamente dai gruppi di ricerca dell’Ipsp del Cnr, del Dipartimento delle scienze del suolo, della pianta e degli alimenti dell’Università di Bari e dal Centro di ricerca, sperimentazione e formazione Basile-Caramia di Locorotondo, mirate alla definizione della gamma di ospiti naturali di Xylella fastidiosa nella zona infetta, le specie erbacee infestanti Euphorbia chamaesyce L. e Amaranthus retroflexus L. sono risultate infette mediante analisi Elisa e Pcr. Ha trovato conferma in entrambi i casi l’appartenenza alla sottospecie Pauca, ST53 e conseguentemente è stata aggiornata la lista delle specie ospiti della popolazione di Xylella presente in Puglia.
Marco Mangano
gazzettamezzogiorno