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Agricoltura/ Maltempo, in ginocchio vigneti e frutteti in Puglia. Coldiretti: perdite fino al 70% per ciliegie.

Bombe d’acqua, raffiche di vento fino a 120 chilometri orari, grandinate killer e piogge quotidiane hanno spaz­zato le campagne di Puglia, danneggian­do tendoni, teli, strutture e produzioni agricole. «La straordinaria ondata di maltempo che imperversa da 2 mesi non ha risparmiato le province di Taranto, Bari e Lecce dove sono stati colpiti vi­gneti, frutteti e campi di grano – dice il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – compro­mettendo soprattutto la raccolta delle cilie­gie, con la perdita fino al 60-70% della primi­zie Bigarreau e ora tocca alla varietà Giorgia che sta risen­tendo delle continue piogge. Danni pesanti anche ad albicocche, uva e agli agrumi in fiore». Il crack della produzione si avverte per le angurie – insiste Coldi­retti Puglia – e le piantine dei meloni, mentre gli ortaggi risultano in asfissia e marciti e sono gravi i danni ai vigneti di uva da vino. Sotto stress anche le api per il clima pazzo che non ha dato tregua ad aprile e maggio, con l’effetto del crollo della produzione di miele. Il bilancio della lunga ondata di mal­tempo fuori stagione è per le aziende agricole un danno di oltre dieci milioni di euro in tutta Italia, «tanto che in molte regioni sono state avviate le procedure per la dichiarazione dello stato di ca­lamità, ma è importante anche la sospensione del pagamento delle imposte e dei contributi per assicurare la ripresa produttiva delle imprese e il ripristino delle strutture danneggiate». Il clima pazzo si abbatte su un territorio fragile, rileva Coldiretti Puglia. «Sono 230 i co­muni pugliesi a rischio frane e alluvioni e a pagarne i costi, oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che ope­rano su quei territori. Anche il consumo del suolo è avvenuto per il 67,5% in contesti prevalentemente agricoli o na­turali – aggiunge Muraglia – depaupe­rando pezzi di territorio e deturpando il paesaggio, oltre ad impoverire il tessuto imprenditoriale agricolo pugliese». Il ri­schio idrogeologico, con differente pe­ricolosità idraulica e geomorfologica, ri­guarda il 100% dei comuni della Bat, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi e sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, se­condo le elaborazioni sulla base dei dati Ispra. «La pulizia di fossi e canali, la gestione di dighe e degli impianti irrigui è un’attività assolutamente indispensa­bile che va garantita – denuncia Col­diretti Puglia – anche in considerazione dei ripetuti danni subiti, a causa della mancata manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali. Gb ef­fetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica – conclude il presidente Mu­raglia – sono evidenti sul territorio. Al­beri nei canali di scolo e canneti, tom­bini nelle aziende agricole ostruiti, sono solo alcuni esempi di quanto rilevato nel corso dei sopralluoghi effettuati dalla squadra di tecnici di Coldiretti Puglia che si sta muovendo sul territorio per verificare che le opere siano realmente state realizzate».