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NOTIZIE UTILI/ Commette reato il medico che rifiuta la visita domiciliare. Airbnb, stop UE ai costi occulti. I famigliari di un uomo morto dopo aver convissuto per anni in ufficio con due colleghi fumatori accaniti devono essere risarciti.

Commette reato di rifiuto di atti di ufficio il medico che rifiuta di effet­tuare la visita domiciliare richiestagli da un paziente. Lo ha stabilito la Cas­sazione. Il medico, secondo gli Ermel­lini, durante il suo turno deve restare a disposizione dei pazienti anche per eseguire gli interventi domiciliari che gli sono richiesti. Il medico di guardia ha comunque sempre la facoltà di va­lutare la necessità o meno di visitare il paziente che faccia richiesta di inter­vento domiciliare, sulla base della sin­tomatologia che gli è riferita.

Basta con i costi extra, (come quelli per le pulizie) e con i sovrapprezzi sco­perti solo in fase di prenotazione. Air-bnb modificherà, dopo il varo delle norme stabilite dall’unione Europea, le condizioni di servizio e si adeguerà a quanto stabilito in fatto di tutela dei consumatori. Grazie alle nuove nor­me, i prezzi sulla piattaforma saranno più trasparenti. Ricercando un allog­gio in determinate date, infatti, gli utenti vedranno sulla pagina dei ri­sultati il prezzo totale, comprensivo degli oneri e dei supplementi obbli­gatori, come le spese di pulizia e le tasse locali. Sarà inoltre possibile di­stinguere chiaramente le offerte im­messe sul mercato da un privato da quelle dei professionisti. In caso di con­troversie, inoltre, sul proprio sito Air-bnb mette a disposizione un link e tutte le informazioni necessarie per la ri­soluzione delle problematiche.

La Cassazione ha stabilito definiti­vamente che non possono essere col­locati autovelox fissi in città e che tutte le multe elevate con questi mezzi sono nulle. Gli autovelox infatti possono essere soltanto mobili e con l’obbligo della presenza degli agenti accertatori che dovranno contestare nell’imme­diato l’infrazione. Diversamente le multe rilevate con autovelox fissi sa­ranno nulle. Sulle strade extraurbane invece gli autovelox fissi saranno am­missibili purché le strade ove sono col­locati possano definirsi a «scorrimen­to». Sono a scorrimento tutte le strade extraurbane che presentano determi­nate caratteristiche. Laddove la strada definita a «scorrimento» manchi di uno dei requisiti stabiliti l’infrazione rilevata con autovelox fissi e non con­testata nell’immediato sarà annullabi­le in quanto non valida. La Cassazione puntualizza altresì che l’infrazione ri­levata con autovelox su strada urbana di scorrimento è illegittima se manca il provvedimento prefettizio di installa­zione.

Commette il reato di maltrattamenti in famiglia il coniuge, in crisi di cop­pia, che porta l’amante a vivere nel­l’appartamento accanto a quello del­l’altro partner, ovvero nello stesso immobile e collegato dalla stessa scala seppur con accessi separati. Secondo la Cassazione nonostante la separa­zione, anche di fatto, restano sempre dei doveri di rispetto nei confronti del­l’ex.

Caricare il tettuccio della propria auto non tenendo conto del carico sporgente e dei limiti della sagoma, potrebbe costare molto caro. Ingolfare l’auto all’inverosimile è un comportamento pericoloso per sé e per gli altri utenti della strada. Oltre a li­mitare la visuale, potrebbe sbilanciare la vettura in movimento con conse­guenze gravissime. Chiunque viola le disposizioni in materia di sistemazio­ne del carico rischia una sanzione am­ministrativa il cui importo oscilla tra 85 e 338 euro. Il veicolo con un carico posizionato in maniera erronea, non potrà proseguire il viaggio se il con­ducente non provvede a sistemarlo se­condo le modalità stabilite dal Codice della Strada. Oltre alla sanzione pe­cuniario, gli agenti potranno anche procedere al ritiro immediato della carta di circolazione e della patente di guida provvedendo, con tutte le cau­tele, a condurre il veicolo in luogo ido­neo per la detta sistemazione. I do­cumenti saranno restituiti all’avente diritto quando il carico sarà stato si­stemato in conformità.

I famigliari di un uomo morto dopo aver convissuto per anni in ufficio con due colleghi fumatori accaniti devono essere risarciti. A stabilirlo la Cassa­zione che ha riconosciuto il collegamento diretto tra il fumo e l’insorgenza del tumore, autorizzando un risarci­mento di 200.000 euro. Anche in as­senza di una normativa specifica, se­condo gli Ermellini, sul datore di la­voro grava un obbligo generale di adot­tare tutte le misure idonee a tutelare la salute dei propri dipendenti.

I Gestori telefonici non hanno fornito o hanno omesso tutte le informazioni re­lativi alla fibra. Per questo motivo l’Antitrust ha irrogato a Italia S.p.A. una sanzione amministrativa pecunia­ria di 200.000 euro, a Wind Tre S.p.A. di 350.000, a Fastweb di 125.000, a Voda­fone di 200.000. Le società avevano omesso o non adeguatamente eviden­ziato informazioni su: caratteristiche dell’offerta di connettività a internet in fibra ottica; esistenza di limitazioni tecnologiche, geografiche di copertura della rete, di capacità trasmissiva dei servizi in fibra ottica; differenze di ser­vizi disponibili e di performance in funzione dell’infrastruttura utilizzata per offrire il collegamento in fibra. Con queste premesse il consumatore, a fronte dell’uso del termine onnicomprensivo «fibra» e di claim volti a en­fatizzare le massime prestazioni in ter­mini di velocità e affidabilità di na­vigazione non è stato messo nelle con­dizioni di individuare gli elementi che caratterizzano il servizio pubblicizza­to. Le campagne pubblicitarie esami­nate hanno, infine, omesso o indicato in modo non sufficientemente chiaro e visibile che, per raggiungere le mas­sime velocità pubblicizzate, fosse ne­cessario attivare un’opzione aggiun­tiva a pagamento (gratuita solo per un periodo limitato).