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Scuola/ “Solo in Puglia si nega ai vincitori di concorso l’agnognata cattedra“. Dopo i sindacati scende in campo la politica regionale

Ora in campo, dopo par­ti sociali e rappresentanti sin­dacali, scendono finalmente anche i politici regionali pug­liesi. <<E’ davvero sorpren­dente che soltanto in Puglia sia negata ai docenti vincito­ri di concorso degii anni 2016 e 2018 l’immissione in ruolo e ciò, sembra, per una differente interpretazione fornita dall’Ufficio scolastico regionale, da attribuire al mancato rispetto del vincolo di permanenza di 5 anni, che secondo l’Ufficio sco­lastico regionale della Puglia sarebbe previsto per i docen­ti di ruolo su sostegno mentre per i sindacati il limite e’ ap­plicabile solo per l’istituto della mobilità e non per il reclutamento> >, attacca il capogrup­po di Forza Italia in aula regio­nale Nino Marmo. Il quale ha quindi chiesto al governo regio­nale se abbia attivato o meno un’interlocuzione con il Minis­tero e con l’Ufficio scolastico regionale pugliese per chiari­re e risolvere la vicenda pri­ma dell’inizio dell’anno scolas­tico”. Marmo, inoltre, sa bene che con l’autonomia differenzi­ata problemi di questo tipo po­trebbero essere costantemente all’ordine del giorno, per cui bi­sognerà essere ancora più vigi­li affinché’ le regioni del Mezzo­giorno non subiscano il rovino­so depauperamento in risorse finanziarie e umane che – con­clude l’ex assessore di cen­trodestra del governo Fitto – originerebbe una drammatica spaccatura nel Paese”. In ef­fetti l’Ufficio Scolastico Regio­nale della Puglia, in occasione delle convocazioni dei candi­dati per le immissioni in ruolo dei docenti per l’anno scolas­tico 2019/2020; sta operando in maniera alquanto irrituale, non consentendo a docenti di ruolo su sostegno di poter es­sere assunti, dopo che gli st­essi hanno sostenuto le prove concorsuali con regolare col- locazione utile in altra gradu­atoria, su posto comune. Una condotta già stigmatizzata an­che dall’ANIEF e da altre sigle sindacali sin da subito in sede di convocazione. E c’è di più: ai sensi dei vari bandi di parte­cipazione ai concorsi per personale docente, nonché a se­guito di varie pronunce giuris­dizionali e all’intervento del­la Corte Costituzionale, ai do­centi già di ruolo è permesso partecipare ai concorsi a cat­tedra per il personale docen­te, senza preclusione alcuna. Nessuna normativa vieta, al docente già di ruolo su posto di sostegno, di accettare una (nuova) immissione in ruolo da altra graduatoria concorsuale. Insomma, in questi giorni si sta verificando la situazione para­dossale per cui la Corte Costi­tuzionale e il bando di concor­so permettono al docente di ruolo su posto di sostegno di partecipare a concorsi su pos­to comune. Per di più la grad­uatoria di merito stilata al ter­mine del concorso su posto co­mune contiene anche i nomina­tivi dei docenti già di ruolo su posto di sostegno, senza alcu­na indicazione di riserva di al­cun tipo. Un caos al quale oc­correrà porre fine al più pres­to, dopo l’intervento di politici e sindacalisti a fianco di un cor­po insegnante sempre più mal­trattato, dalle nostre parti…