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Vieste – POSITIVA ESPERIENZA DI TURISMO “SANITARIO” CON UN GRUPPO DELLE MARCHE IN SINERGIA CON IL CENTRO DI EMODIALISI

Secondo varie statistiche, la Puglia è stata quest’anno in cima ai sogni di ogni turista medio italiano. In questo scenario Vieste si è ritagliata un ruolo da protagonista. Tra i vari segmenti, negli ultimi anni sta emergendo quello cosiddetto “sanitario” ovvero la possibilità per i turisti in cerca di cure di qualità o a volte solo più economiche che abbinano la possibilità di alloggiare durante il periodo di assistenza in un luogo con interesse storico, culturale o con bellezze.

A Vieste già qualche anno fa c’erano stati gruppi di turisti con necessità di servizi sanitari, nello specifico di poter effettuare la dialisi. Avevano soggiornato con le loro famiglie e nel contempo effettuavano le necessarie terapie. Il tutto faceva riferimento alla qualità e efficienza del servizio erogato dal Centro di Emodialisi di Vieste che, ubicato presso i locali del Poliambulatorio, fa parte della rete realizzata da Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, con le sue 10 postazioni di assistenza medica continua (a Rodi Garganico 14, a Monte Sant’Angelo 8, a Manfredonia 14).

In questi giorni l’esperienza si è riproposta con un gruppo proveniente dalle Marche che da oltre vent’anni, su iniziative di Franco Sopranzi Franco, direttore dell’U.O.C. Nefrologia e Dialisi di Macerata dell’Azienda  Sanitaria Unica Regionale  Marche Area Vasta 3 di Macerata, prosegue un inedito progetto di “turismo socio-sanitario” per persone con malattia renale cronica. Si tratta in pratica di una sorta di “vacanza socioterapeutica assistita” in una località turistica italiana per pazienti in cura nei Centri Dialisi di Macerata e Tolentino. Quest’anno hanno scelto Vieste e ne sono rimasti molto entusiasti. Anche e soprattutto per la qualità dei servizi sanitari di cui hanno potuto fruire presso il Centro di Emodialisi di Vieste.

Pertanto, con il parere favorevole di Filippo Aucella, dirigente medico responsabile di Nefrologia e Dialisi di “Casa Sollievo della Sofferenza”, è stato stipulato un protocollo d’intesa tra l’Asur Marche Area Vasta 3 e l’IRCCRS Opera Padre Pio di San Giovanni Rotondo,  per l’utilizzo  in orario serale delle postazioni del Ccentro Dialisi di Vieste, da parte dei 14 pazienti, assistiti dall’equipe dell’Asur Marche Area Vasta 3, coadiuvata dall’infermiera e dall’operatore socio sanitario del Centro ospitante.

Per testimoniare la valenza positiva dell’esperienza, mercoledì sera 25 settembre il vicesindaco ed assessore al turismo Rossella Falcone ha incontrato presso il Centro Dialisi i componenti del gruppo marchigiano che hanno ringraziato per l’ottima accoglienza ricevuta ed il calore umano, oltre che la capacità professionale degli operatori sanitari viestani.

Il gruppo è composto in totale da 65 persone di cui 14 emodializzati, 5 pazienti in dialisi peritoneale, tre trapiantati di rene, familiari, un medico, quattro infermieri, una assistente sociale, una psicologa ed un autista che soggiornano presso un albergo in città, selezionato dall’associazione dei pazienti per le caratteristiche di accessibilità, fruibilità dei servizi, vicinanza al centro abitato, dieta mediterranea e servizio transfer al Centro Dialisi.

Dal 2017 gli stessi pazienti, in qualità di soci dell’Associazione di volontariato “R.E.MA.RE. Ricerca Etica Malattie Renali ONLUS “di Macerata,  annualmente promuovono il progetto sociosanitario di miglioramento della qualità della vita del paziente nefropatico, in situazione di handicap grave, obbligato a sottoporsi a terapia salvavita trisettimanale ed a vivere disagio emotivo e difficoltà ad organizzare le cure in un contesto diverso e meno rassicurante. In particolare, richiedono per la loro tranquillità di essere assistiti dal personale sociosanitario che conosce la storia di malattia e le necessità cliniche  dall’esordio della patologia.

Per il soggiorno viestano, al mattino il gruppo compie escursioni guidate a Vieste, Peschici, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Foresta Umbra,  grotte marine e  San Giovanni Rotondo. Nel pomeriggio si reca in spiaggia, in piscina oppure organizza tornei sportivi. In serata si partecipa a feste danzanti, karaoke e tornei di carte. L’esperienza sta favorendo legami sociali di mutuo aiuto e di miglioramento del rapporto tra personale sanitario e paziente, oltre a contribuire al benessere psicologico della persona che affronta importanti limitazioni nella vita quotidiana.

La speranza è che questa esperienza, insieme a quelle degli scorsi anni, possa costituire un punto di partenza per aprirsi con maggiore continuità a questo segmento di mercato (peraltro la possibilità di intercettare questo trend è contenuta nel Ddl delega sul turismo approvato lo scorso luglio dalla Camera).