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“Prezzo dell’olio in caduta libera”. L’allarme di Copagri e Confagricoltura nel vertice col sottosegretario all’Agricolura. In arrivo 13 milioni dal decreto emergenze.

«La caduta libera del prezzo dell’olio d’oliva va fermata con misure concrete e senza perdere altro tempo». E’ l’appello lanciato dal presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzaro, durante l’incontro organizzato dal sotto- segretario alle Politiche Agrico­le, Giuseppe L’Abbate.

Diverse le richieste avanzate: abbattimento dei costi fiscali e previdenziali per le aziende del settore olivicolo, misure a soste­gno della liquidità per le imprese olivicole, la firma del Decreto attuativo del Piano di rigenerazio­ne dell’olivicoltura pugliese ed in particolare per quella salentina, colpita dal batterio della Xylella e ancora priva di una reale stra­tegia di ripresa. Lazzaro ha anche chiesto verifiche sull’importazio­ne di prodotto estero destinato alla lavorazione per finalità di export.

«Sono tutte misure utili – ha detto – per far ripartire l’o­livicoltura, oltre che per arginare la discesa del prezzo e rimettere in moto il mercato dell’olio d’o­liva. Sui provvedimenti attuativi per sbloccare i 13 milioni com­plessivi del Decreto Emergenze, di cui 8 milioni per la ripresa dei frantoi oleari in Puglia e 5 per il sostegno della liquidità per le im­prese del settore olivicolo-oleario, il sottosegretario ha assicu­rato che manca solo la firma del ministro.

Su questo versante, na­turalmente, staremo col fiato sul collo del Ministero e del Governo, così come continueremo a stare alle calcagna dell’esecutivo re­gionale che su diverse questioni cruciali, il PSR su tutte, ha molto da farsi perdonare».

«In un momento di forte dif­ficoltà per il comparto olivicolo regionale, per il quale si prevede una produzione di circa 200mila tonnellate pari a quasi il 60% di quella nazionale – dice il presi­dente della Copagri Puglia Tom­maso Battista – vanno indivi­duati tempestivamente degli in­terventi che possano dare ossi­geno ai tanti produttori in dif­ficoltà. Con l’ammasso privato, ad esempio, misura già attuata in Spagna e in Portogallo, si potreb­be dare sollievo immediato a tan­ti produttori, mentre con l’isti­tuzione della CUN-Commissione Unica Nazionale sull’olio, che chiediamo da tempo, si contri­buirebbe a garantire maggiore trasparenza sui meccanismi che portano alla formazione dei prez­zi».

È necessaria anche «una cam­pagna promozionale istituziona­le, con la quale si comunichi chia­ramente al consumatore l’impor­tanza a livello nutraceutico dell’olio extravergine d’oliva».