Si allarga l’area dei servizi che d’ora in avanti potranno essere internalizzati dalle Asl. La giunta regionale, dopo un lungo processo di elaborazione, ha approvato la delibera con le nuove «linee-guida».
Nel provvedimento – messo a punto dal dipartimento Sanità guidato da Vito Montanaro – si stabilisce che ogni Asl può internalizzare i servizi per l’informatica, il Cup (prenotazioni), la logistica, la distribuzione dei farmaci, gli autisti del 118, il supporto amministrativo. Finora, invece, l’internalizzazione riguardava essenzialmente l’attività dei servizi di pulizia e mansioni simili.
Sono svariate centinaia i lavoratori interessati da questo processo di internalizzazione: transiteranno dalle società esterne (che attualmente erogano il servizio) alle dipendenze delle Sanità-service costituite in ciascuna Asl.
A condizione, si intende, che il servizio da internalizzare sia interamente assimilabile a quello svolto all’esterno dall’azienda privata. Il processo di internalizzazione dovrà essere realizzato dopo un’attenta verifica sulle situazioni in atto e il confronto sui costi.
Come per le precedenti situazioni, si dovrà accertare che l’assunzione diretta del servizio (e di buona parte dei dipendenti) sia complessivamente più economico rispetto all’acquisto da aziende esterne. Inoltre si dovrà valutare la situazione del personale: saranno trasferite nelle Sanità-service solo le qualifiche più basse.
Anche per non svuotare di professionalità le aziende esterne. Nei prossimi giorni è previsto un incontro di Montanaro con i direttori generali di ciascuna Asl e con gli amministratori delle Sanità Service.
Esultano l’assessore Mino Borraccino e il consigliere Michele Mazzarano (entrambi tarantini, la questione era particolarmente urgente nell’Asl Taranto, dove i contratti con le ditte esterne erano numerosi). «Si apre la strada – dicono – alla stabilizzazione di centinaia di lavoratori in ogni Asl». Intanto, si fa sentire Fabiano Amati per ricordare che anche nella «settimana indice» di ottobre «nulla è cambiato» nella situazione delle liste d’attesa.