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Foggia/ Presunte pressioni su lavoro, Angelo Cera resta ai domiciliari

Il Gip del Tribunale di Foggia Armando dello Iacovo ha rigettato la richiesta di revocare gli arresti domiciliari ad Angelo Cera, politico foggiano arrestato il 17 ottobre per presunte pressioni su dirigenti del consorzio Bonifica di Capitanata per l’assunzione di alcune persone a lui vicine.

I suoi avvocati Francesco Paolo Sisto e Pasquale Spagnoli avevano chiesto al Gip, che aveva disposto l’arresto, di revocare i domiciliari in quanto le esigenze cautelari sarebbero venute meno da quando Cera si è dimesso dall’incarico di coordinatore provinciale del’UdC e ha revocato il contratto di affitto dei locali usati come segreteria politica.

La Procura di Foggia aveva dato parere negativo e dello stesso avviso è stato il Gip, perché dimissioni e revoca dell’affitto del locali «non sono idonee – ha precisato – ad attenuare o far venir meno il rischio della recidiva nella misura in cui fu lo stesso Cera, nell’interrogatorio di garanzia, ad affermare e rivendicare una concezione della politica fatta ‘per la gente tra la gentè, quindi pratica sostanziale e avulsa da incarichi formali o/e titolarità di immobili specifici».

Nell’indagine è coinvolto anche il figlio di Angelo Cera, Napoleone, tornato in libertà lo scorso 22 novembre. I due erano accusati di tentata concussione e il Tribunale del Riesame lo scorso 6 novembre ha riqualificato il reato in tentata induzione indebita a dare o promettere utilità.