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Puglia sesta in Italia per i furti di identità. Allarme per le frode creditizie soprattutto online.

La Puglia è sesta in Italia per i casi di furti di identità, cioè l’utilizzo illecito dei dati personali e finanziari con lo scopo di ottenere credito o ac­quistare beni. Un tipo di truffa sempre più diffusa e molto pericolosa: a dirlo sono i dati dell’osservatorio Crif, che nel primo semestre 2019 segnala circa 16.700 casi, con un incremento del 36,7% ri­spetto all’anno precedente: l’importo medio delle truffe è di 4.662 euro, in flessione del 21,4%, per un totale (nei primi sei mesi del 2019) di 77 milioni di euro.

E con un prevedibile «boom» nella seconda parte dell’anno. La distribuzione delle frodi per sesso evidenzia che la maggioranza delle vit­time (64,9%) sono uomini. La ripar­tizione per regione mostra invece una maggiore incidenza in Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia, seguite da Piemonte e Puglia, con la stessa di­namica registrata 12 mesi prima, e con aumenti marcati in Lombardia e Si­cilia.

Anche nel primo semestre 2019 le frodi più ricorrenti riguardano l’acqui­sto di elettrodomestici, davanti ad auto e moto e agli articoli di arredamento. In crescita abbigliamento e prodotti di lus­so che arrivano al 6,9%, oltre che elet­tronica, informatica e telefonia.

Rad­doppiano anche i casi di frode sulle carte di credito, arrivati a oltre un quarto del totale dei casi registrati nel periodo. Un caso su dieci, infine, ri­guarda i prestiti personali. Se metà dei casi viene scoperto entro 6 mesi, per tutto il resto si arriva fino a 5 anni.

Il documento più contraffatto, invece, è la carta di identità (nell’80%) dei casi. Gli esperti raccomandano di prestare molta attenzione ai propri documenti, di fare tempestivamente denuncia di smarrimento alle autorità e di non fi­darsi delle telefonate che chiedono di comunicare dati personali sensibili in mancanza di adeguata motivazione.

«Per ridurre il rischio di subire una frode creditizia – spiegano dal Crif – dobbiamo essere noi ad attivarci per proteggere adeguatamente i nostri dati, ad esempio attivando un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito o sistemi che avvisano se i nostri dati vengono utilizzati per chiedere un prestito o se stanno cir­colando sul web».