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AslFG/ Carenza dei medici: necessario un intervento straordinario di riprogrammazione. Piazzolla: “Alla difficoltà di reclutamento si aggiunge quella di trattenere il personale assunto nelle strutture aziendali”.

“Questa direzione generale, dal suo insediamento ad oggi, ha attivato più di centoventi proce­dure selettive, sia a tempo inde­terminato che determinato, cosa che non era mai stata fatta pri­ma d’ora e che forse avrebbe po­tuto ridurre le criticità ed evi­tare un fenomeno che in questi ultimi dieci anni ha visto i nos­tri medici stabilizzarsi addirittu­ra presso ASL di altre regioni”.

Così il Direttore Generale del­la ASL Foggia Vito Piazzolla, in riferimento all’annosa carenza di personale medico che interessa, in particolar modo, le dis­cipline di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza, Pediatria, Ortopedia, Anestesia, Psichiatria, Ostetricia e Gineco­logia. Nonostante le innumerevo­li procedure concorsuali, non si è riusciti a colmare il fabbisog­no previsto nella dotazione or­ganica.

Permane una grave carenza di personale medico soprattutto nelle discipline già citate, cosa che ha recentemente determi­nato la temporanea chiusura del reparto di Pediatria di San Seve­ro. Qualora non si dovessero as­sumere, con urgenza, importan­ti provvedimenti a contrasto di questo increscioso fenomeno, l’episodio sarà destinato a ripe­tersi anche per altre discipline. Evento che nessuno si augura.

Tutto questo ha genera­to e genera clamore mediatico: dopo quello che ha riguardato la temporanea chiusura di Pe­diatria a San Severo, l’ultimo, in data 10/01/2020, ha interessa­to l’ospedale di Cerignola per la carenza di ortopedici e Medici di Medicina Trasfusionale.

In alcuni casi si tratta di pre­occupazioni, più che condivise dalla Direzione Generale, in altri si aggiungono le strumentaliz­zazioni che, a vario titolo, alcuni utilizzano per paventare chiusu­re che né la Regione Puglia, né la ASL di Foggia intendono attu­are. Anzi, in occasione dell’ap­provazione dell’ultimo piano di riordino della rete ospedaliera, la Direzione Generale ha negozi­ato con la Regione il numero di posti letto per la ASL di Foggia, ottenendo un aumento da 512 a 600.

“Abbiamo più volte spiegato – continua Piazzolla – che non vi è nessuna disattenzione da par­te dell’Azienda e di tutti i collab­oratori rispetto a questa seria criticità e che, viceversa, le nos­tre strutture non fanno altro che avviare procedure e concluderle con esito negativo.

In alcuni casi i concorsi a tempo indetermina­to sono andati addirittura deser­ti. Alla difficoltà di reclutamen­to, inoltre, si aggiunge la diffi­coltà di trattenere il personale assunto nelle strutture azien­dali”. In molti casi si dimettono, infatti, entro un anno dall’assunzione in quanto partecipano ad altri con­corsi banditi da Aziende Sanita­rie più vicine al loro luogo di res­idenza, oppure perchè scelgono strutture ospedaliere più vicine alle loro aspettative.

Questa situazione, divenu­ta insostenibile, rischia, peral­tro, di compromettere, sia pure involontariamente, i rapporti tra le Direzioni Generali, in quan­to produce un continuo flusso di medici da una ASL all’altra sco­prendo dall’oggi al domani strut­ture già a rischio di chiusura.

Si manifesta, pertanto, sem­pre più frequentemente l’emer­genza di assicurare l’assistenza medica specialistica, in partico­lar modo nei reparti di degenza ospedalieri.

Per fronteggiare l’emergen­za, spesse volte, la Direzione è stata costretta a sospendere l’attività di ricovero ordinario, in quanto il numero dei medici in servizio non garantiva la coper­tura dei turni h24, nemmeno con la reperibilità.

A questo si aggiunge la gros­sa criticità dei Pronto Soccor­so che si sta fronteggiando con l’utilizzo di medici del Servizio 118 e con l’istituzione di ambu­latori per codici bianchi, gesti­ti da Medici di Continuità As­sistenziale.

“Noi continuere­mo – conclude ribadendo il Di­rettore Generale – a percorre­re tutte le traiettorie per reclu­tare e cercare di trattenere, per quanto è nelle nostre possibilità, i medici specialisti. Contestual­mente, però, chiediamo un in­tervento straordinario ed urgente di riprogrammazione del­le borse di specialità, in parti­colare nelle discipline in cui è maggiore la difficoltà di recluta­mento.

Solo in questo modo sarà possibile inserire nuove forze nelle piante organiche di ASL e Aziende Ospedaliere. Altrimenti ci ritroveremo, a breve, a dover affrontare le stesse criticità per altre strutture che assicurano la salute dei nostri cittadini, come i Pronto Soccorso, le Ortopedie e le Anestesie”.