Festa patronale a rischio? Edizione ridotta? Il presidente del comitato Scarano lancia un disperato grido di aiuto. Sembrano infatti “insormontabili” le difficoltà riscontrate in questi giorni, nel reperire i contributi necessari per “realizzare i festeggiamenti in onore di Maria SS di Siponto”. La festa, che comincia il prossimo ventotto agosto e si protrarrà sino al primo settembre, è un evento – dice Scarano – “fondamentale” e che “appartiene a tutti” e dunque non va “abbandonato”. Alcuni giorni fa lo stesso presidente aveva sostenuto che l’organizzazione della festa sarebbe comunque “andare innanzi“, perché al di là della mancanza di fondi “il sacro non va mescolato con il profano”. E’ bastato però qualche giorno per trasformare Scarano in un navigato venditore televisivo: “So che è un momento difficile, ma se pensiamo che a Manfredonia ci sono circa ventimila famiglie, basterebbe una donazione di cinque euro per…”. La verità – continua il presidente – è che i sipontini sono bravi solo quando esigono “il cantante di grido o nel giudicare l’operato del comitato”, ma non nell’elargire le monete. Peccato che i manfredoniani non la pensino proprio così, rimproverando al bravo presidente delle “mediocri gestioni delle passate feste patronali”, quando al posto dell’attesa “star” è arrivata la solita “cover da pianobar”. Allora, dato che “non è facile raccogliere contributi”, ma “alla fine della festa qualcuno deve pur far quadrare i conti”, Scarano si vede costretto, “nel caso in cui la città non dovesse rispondere”, a “prenderne atto e agire di conseguenza”. I primi ad essere stati accusati di latente genovesismo (che da queste parte fa rima con “evidente lassismo”) sono i proprietari delle attività commerciali. “Non è pensabile che le attività commerciali locali neghino il proprio contributo”, commenta l’afflitto Scarano. Forse i commercianti staranno ancora pensando ai mediocri risultati della passata edizione, nonostante i contributi cittadini e la lauta concessione della giunta comunale
(Il Grecale)