Le rinunce dell’ultimo minuto di intere comitive di turisti. Tanto dalla vicina Napoli quanto dal lontanissimo Giappone. Le prenotazioni a picco. Tanto per l’annullamento di convegni e fiere, quanto delle gite scolastiche. Con un unico risultato: mercato fermo, diverse camere vuote e affari in calo del 30 per cento negli ultimi tre giorni. Soprattutto a Bari e nei Comuni costieri limitrofi.
L’emergenza e la psicosi da coronavirus contagiano anche la Puglia del settore turistico e alberghiero, con gli operatori del settore spaventanti dalle possibili conseguenze sulla prossima stagione estiva. Nell’immediato però bisogna fare i conti con le disposizioni ministeriali che sino al prossimo 15 marzo bloccano su scala nazionale tutti i viaggi d’istruzione.
«E a risentirne siamo ovviamente noi albergatori visto che studenti e docenti non alloggiano di certo nei b&b o negli affittacamere» spiega il presidente regionale di Federalberghi Francesco Caizzi, quasi non riuscendo più a contare il numero delle scolaresche costrette, da ogni angolo del Paese, a rinunciare al viaggio di fine anno nel Tacco d’Italia. Una situazione che, sempre secondo le prime stime di Federalberghi, potrebbe mettere a rischio nel breve periodo un volume di affari pari a 2 milioni di euro.
Molte rinunce stanno arrivando su Bari città per il turismo business e congressuale, mentre nelle località della costa ne risente il turismo leisure (quello non legato al business), soprattutto quello delle prossime festività pasquali. «Sino a un mese fa erano i cinesi, per ovvie ragioni, ad annullare le prenotazioni – racconta ancora Caizzi -. Ora bisogna capire cosa succederà nel lungo periodo. A giugno – prosegue – sapremo la tenuta delle prenotazioni di luglio e agosto. Il turismo è comunque un bene deperibile e una volta perso non lo recuperi più, mentre le tasse, l’Imu e la stessa tari continuerai a pagarle lo stesso. Con o senza camere vuote».
Gli albergatori mettono sotto accusa la scarsa comunicazione, gli allarmi ingiustificati e la mancanza di programmi condivisi, temendo l’inevitabile concorrenza di altre destinazioni europee. In primis Spagna, Francia e Germania. Per questo ieri pomeriggio hanno già incontrato l’assessore regionale al Turismo, Loredana Capone, per illustrare il momento di difficoltà. “ Noi – spiega Caizzi – siamo anche disponibili, nei limiti aziendali di ogni singolo hotel, a proporre dei voucher della durata di sei mesi a chi decide di cancellare in queste ore la prenotazione”.
Non nasconde le difficoltà del momento nemmeno il presidente di Assohotel Puglia Francesco De Carlo: «Siamo davvero molto preoccupati. Ogni giorno ricevo decine e decine di telefonate da ristoratori, guide turistiche, tassisti, commercianti, da tutti i settori che ruotano attorno al turismo. Nell’immediato siamo stati penalizzati dalla cancellazione delle gite scolastiche, nel futuro invece temiamo per le prossime vacanze pasquali ed estive. Il mercato si è improvvisamente fermato e non sappiamo cosa succederà nella finestra che va da aprile ad agosto.
Anche perché i viaggi importanti di quel periodo si prenotano solitamente già da oggi». «Va benissimo – conclude De Carlo – affrontare tutti gli aspetti sanitari, ma qui rischiano di ammalarsi anche le imprese. Conosco tantissimi albergatori – aggiunge – che durante l’inverno hanno sostenuto ingenti costi di ammodernamento, confidando di rientrare nelle spese già con i primi soggiorni delle scolaresche».
In ogni caso negli alberghi pugliesi tutto procede regolarmente con le classiche precauzioni igienico-sanitarie e senza scene di panico da parte degli ospiti.
Francesco Petruzzelli
corrieremezzogiorno