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Vieste/ Prenoti la vacanza adesso paghi a metà maggio. La proposta scaccia crisi che viene dall’Hotel Portonuovo. Per vincere lo spauracchio di un’estate da flop gli operatori lanciano offerte allettanti per i turisti

In tempi di CoViD19 le strutture ricettive turistiche sono chiamate ad affrontare una situazione difficilissima ed ognuno sta reagendo a modo proprio. Secondo una re­cente indagine della Federalberghi, il settore rischia il tra­collo in appena tre mesi. C’è chi nutre la speranza che il governo tenda una mano e, nel frattempo, cerca di resistere come meglio può e fintanto che sarà nelle condizioni di po­terlo fare. C’è chi, invece, si spreme le meningi e realizza un’iniziativa interessante. Questo è il caso dell’Hotel Porto­nuovo e del Villaggio Gargano, strutture ricettive ubicate a Vieste (sulla strada che la unisce a Mattinata), 56 camere la prima e 42 villette la seconda, facenti capo ad un’unica pro­prietà.

L’idea è venuta alla direttrice della struttura, Francesca Vescera, che ha ravvisato l’esigenza di porre rimedio ad una situazione che è difficile da gestire, in vista della prossima stagione turistica. “La gente ha paura e non posso certo bia­simare alcuno ma, considerato che siamo una struttura ri­cettiva che lavora solo nei mesi d’estate, abbiamo voluto provare a dare un segnale”.

Francesca confessa di aver trascorso qualche notte inson­ne, pur di concepire una proposta che potesse essere rite­nuta interessante dall’ipotetica clientela, frugando sul web alla ricerca di spunti, fino a quando ha trovato la soluzione: si prenota e non si paga niente, tra un paio di mesi si vedrà

“Accetteremo tutte le prenotazioni, ma non sarà richiesta la caparra confirmatoria a nessuno. Impegneremo le camere e gli alloggi senza alcun impegno economico da parte dei clienti. Solo dopo che questa bufera, ci auguriamo presto, sarà passata, verrà richiesto di confermare nuovamente la prenotazione con l’invio della caparra, indicativamente per metà maggio”.

Quale potrebbe essere il rischio d’impresa con una simile proposta commerciale? “Nessuna e mi spiego meglio – ri­sponde la direttrice Vescera -. Se avessimo ricevuto preno­tazioni nella maniera canonica, cioè previo pagamento del­la caparra, e queste stesse fossero state annullate, ci sa­remmo ritrovati a dover restituire le cifre corrisposteci”.

A testimonianza e nonostante non sia (ancora) il caso del Portonuovo e del Villaggio Gargano, al momento non aper­ti al pubblico, ad aggravare l’emergenza economica esplo­sa con il coronavirus e a rendere più ardua una qualsivoglia proiezione sul futuro è arrivata, infatti, una decisione di Booking (il motore di ricerca per prenotare alloggi) che rischia di mettere in maggiore difficoltà il settore turistico, già afflitto da una pioggia di disdette abbattutesi su hotel e alberghi. In sostanza, avendo attivato la procedura di ‘causa di forza maggiore’, Booking sta chiedendo alle strutture ricettive di rimborsare eventuali pagamenti anticipati già ricevuti e di annullare i costi di prenotazione (penali e spese) nel caso in cui il cliente ne faccia espressa richiesta. Una misura che – dopo la mazzata delle disdette con alberghi che in molti ca­si hanno visto crollare l’occupazione fino a meno 90 per cento – sta facendo perdere anche le penali che rappresenta­vano pur sempre una piccola boccata d’ossigeno per gli ho­tel e le strutture che operano nell’accoglienza.

La struttura ricettiva è stata interpellata da alcune telefona­te provenienti dal milanese, per esempio, con clienti abituali che chiedevano: “Ci accetterete quest’estate?”. E la rispo­sta data loro è stata “Perché non dovremmo?’’: assoluta fi­ducia, quindi, perché il peggio possa passare in fretta. Francesca Vescera ci riferisce che, nonostante il breve tem­po intercorso dal lancio dell’iniziativa, sono già giunti nu­merosissimi riscontri. “Ho trascorso buona parte del pome­riggio di lunedì 9 marzo a rispondere a tutte le mail e le ri­chieste giunteci, nell’ordine tra le sessanta e le ottanta. Tanti si sono complimentati per l’iniziativa che abbiamo intra­preso e una buona parte di loro ci ha dato ulteriore linfa, rivelandoci che è stato proprio il valore etico del messaggio che abbiamo lanciato a spingerli a prenotare la propria va­canza estiva da noi”.

“Quando tutto sarà finito, la gente avrà grande voglia di usci­re e di evadere, dopo essere stati costretti a restare lunga­mente in casa e nella propria città”, preconizza la direttrice. La Vescera vuole lanciare un ulteriore messaggio dal Sud, territorio incline all’accoglienza e dal quale dipende una grossa porzione della sua economia: “Spero che questa ini­ziativa possa essere presa ad esempio da tanti. E’ una del­le possibilità a nostra disposizione per provare a mitigare un po’ gli effetti che produrrà la situazione di profondo disagio che stiamo vivendo in questi giorni”.

Matteo Fidanza

l’Attacco