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Vieste/ Tentarono di uccidere boss Raduano: condannati due cugini. Entrambi a giudizio anche per droga rischiano altri 20 anni (4)

I cugini Giovanni e Claudio Iannoli viestani di 34 e 44 anni, sono detenuti in carcere dal 21 agosto 2018 quando furono fermati dalla squadra mobile in esecuzione di decreti della Direzione distrettuale antimafia nell’inchiesta «Agosto di fuoco» (10 arresti in tre atti tra agosto, settembre e novembre 2018) relativa a traffici di droga aggra­vati dalla mafiosità e armi; per «Agosto di fuoco» è in corso un altro processo che si celebra sempre con rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Bari e in cui il pubblico ministero ha chiesto la con­danna dei due parenti a 20 anni di reclusione a testa.

I cugini Iannoli erano quindi già detenuti quando il 3 giugno 2019 scattò il blitz «Scacco al re» con 1’emissione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei loro confronti per il tentato omicidio aggravato dalla mafiosità di Marco Raduano, per il quale è stata ora emessa la sentenza di primo grado, con la condanna dei due imputati a 14 anni e 6 mesi a testa. Claudio Iannoli è coinvolto in un altro processo per traffico di droga, quello denominato «Ultimo avamposto», inchiesta per la quale fu ar­restato il 20 aprile 2019; nel processo abbreviato il pm ne ha chiesto la condanna a 14 anni di carcere.

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